Il Comune di Polino rilancia il turismo locale attraverso un progetto che verterà sulla valorizzazione dei reperti fossili e sui siti geologici presenti sul territorio.
‘Fossilandia’ L’amministrazione ha deciso di investire sulle rocce ricche di reperti fossili, appartenenti alla famosa serie denominata dai paleontologi ‘Umbro-marchigiana’. ‘Fossilandia nella terra di confine’ è un  programma mirante ad intercettare i fondi del Psr regionale. Il progetto mira a sviluppare un’attrattiva turistica diversa dal solito valorizzando le presenze fossili e geologiche di notevole importanza, sfruttandone il fascino e coniugandole con la storia di Polino quale terra di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli fra il VII° e l’VIII° sec. d. C.
I siti in oggetto e i ritrovamenti Grande importanza, in quel periodo rivestirono infatti le cave e miniere d’oro e d’argento presenti in zona. Fra i siti principali proposti nel progetto quelli della cava dell’oro, della grotta dei mille metri, il sito del fossile rosso ammonitico, quello delle kamafugiti (rocce fortemente povere di salice), e reperti fossili di grandi dimensioni. Fra le specie rinvenute nelle rocce fossilifere del territorio polinese vanno ricordati gli Ammoniti, i ‘Gigli di mare’, Echinodermi e Corniole.