Il ragazzino – 15 anni – era scomparso da casa, a Montefalco e la famiglia si era rivolta ai carabinieri. A ritrovarlo, a Firenze, è stata la polizia ferroviaria, ma la cosa più interessante della faccenda è quello che, poi, hanno detto i medici dell’ospedale Santa Maria Nuova del capoluogo toscano, nel quale era stato accompagnato.
La diagnosi «Il paziente presenta dipendenza tecnologica da Internet favorita da tratti di ansia sociale e scarsa rete interpersonale», è stata la diagnosi, dopo che il 15enne ha confessato ai medici: «Passo tutta la notte sul computer». Tanto che nel referto finale viene consigliata una «visita da parte della neuropsichiatria infantile e eventuale presa in carico per dipendenza tecnologica e conseguenti disturbi del sono, di concentrazione, attenzione, ansia sociale».
La fuga La polizia ferroviaria di Firenze, quando lo ha ritracciato, ha raccontato che gli agenti lo hanno visto aggirarsi in stato confusionale alla stazione centrale e i medici hanno parlato di «amnesia totale in stato confusionale» anche se temporanea, visto che il ragazzino «durante il colloquio, è tornato progressivamente a ricordare gli eventi che lo hanno condotto a Firenze: l’incontro con una persona conosciuta in chat».