Un gruppo di lavoro per la sorveglianza legata alla peste suina. Ad istituirlo ĆØ la Regione Umbria che, in seguito alle segnalazioni di casi sul territorio nazionale, ha adottato una serie di ulteriori misure: lo rende noto l’assessore alla salute Luca Coletto.

La comunicazione
Nel 2021 la Regione aveva istituito il gruppo di lavoro regionale per la peste suina africana (psa) con il compito di aggiornare i servizi veterinari delle Asl. Ā«Inoltre, sono state avviate una serie di iniziative esplicative dirette al cittadino, una rapida comunicazione alle Asl – spiegano da palazzo Donini – competenti per territorio delle indicazioni e disposizioni nazionali e lāistituzione di uno speciale gruppo operativo regionale con esperti di settore con lāobiettivo di rendere sempre più efficace lāazione dei servizi veterinari sul territorioĀ». La psa ĆØ una malattia virale che, a livello internazionale, ĆØ Ā«riconosciuta come la minaccia più importante ā viene sottolineato dal servizio di prevenzione della Regione – per lāintero settore suinicolo. La malattia che non colpisce lāuomo, si manifesta con effetti importanti sia negli allevamenti domestici sia nelle popolazioni selvatiche ma, attualmente, anche la sola esposizione al rischio di introduzione dellāinfezione può comportare conseguenze economiche e restrizioni commerciali. Le aree geografiche interessate, vengono giĆ sottoposte a restrizione della commercializzazione di suini e prodotti collegati al comparto suinicoloĀ».

Sorveglianza cinghiali e allevamenti suini
La Regione sin dal 2020 – evidenzia Coletto – Ā«ha attivato uno specifico piano di sorveglianza e prevenzione nei confronti della pste suina africana aggiornato ed integrato nel 2021, le cui principali direttrici sono la sorveglianza nelle popolazioni di cinghiali e negli allevamenti di suini, controlli rigorosi delle norme di biosicurezza, le quali garantiscono lo status sanitario di allevamenti e prodotti nonchĆ© la formazione dei soggetti interessati ai vari livelliĀ». La sorveglianza nelle popolazioni di cinghiali sul territorio regionale viene attuata attraverso la segnalazione e il controllo diagnostico di tutti i cinghiali rinvenuti morti (inclusi i morti per incidente stradale) e di tutti i casi sospetti al fine di permettere il tempestivo riscontro dellāinfezione; dal 2020 ĆØ Ā«attivo un numero unico regionale (075 81391) al fine di agevolare e supportare le segnalazioni di ritrovamento delle carcasse di cinghiale al servizio veterinario di sanitĆ animale dellāazienda Usl competente per territorio. Nellāanno 2021 sono state controllate, con esito negativo, 193 carcasse di cinghialiĀ».
L’integrazione
La direzione regionale salute e welfare – aggiungono da palazzo Donini – Ā«ha istituito un gruppo specifico di lavoro con un approccio āOne Healthā, ossia un modello sanitario basato sull’integrazione di discipline diverse, con rappresentanti del servizio regionale foreste, montagna, sistemi naturalistici e faunistica venatoria, del servizio regionale energia, ambiente, rifiuti, dellāIstituto zooprofilattico sperimentale Umbria/Marche e delle aziende Usl, che potrĆ essere integrato, allāoccorrenza, con altri componenti istituzionali, con il mandato di dare seguito alle iniziative giĆ prese a livello nazionale di coordinamento delle attivitĆ di gestione della fauna selvatica ed in particolare del cinghiale. Attualmente la sorveglianza degli allevamenti di suini sul territorio regionale viene attuata attraverso il campionamento di suini morti secondo quanto previsto dalle indicazioni del ministero della salute. Nellāanno 2021 sono stati controllati, con esito negativo 128 animali, superando cosƬ il target assegnato allāUmbriaĀ».