di S.F.

Tutto ‘congelato’ per mesi in attesa dell’udienza di merito. Sì, perché è stata fissata l’8 novembre 2022 e, anche considerando i tempi della sentenza, per avere l’esito si dovrà attendere il 2023 con ogni probabilità: il Tar dell’Umbria ha accolto l’istanza di sospensiva avanzata da due cittadini ternani contro il permesso di costruire del Comune di Terni per la demolizione e la ricostruzione di un edificio esistente lungo viale Brin, all’incrocio con via Sertorio Pacifici. Per ora non si fa nulla, poi si vedrà.
IL PRECEDENTE GIUDIZIO DEL TAR SULLA VICENDA

Comune, Regione e società si costituiscono in giudizio
Al centro dell’attenzione c’è l’intervento di restyling – anche grazie al superbonus – lungo viale Brin con sviluppo di un complesso da sei piani, pista ciclabile, riqualificazione dell’area verde e posti auto. Il tutto, come detto, dopo una demolizione del fabbricato e successiva nuova costruzione con incremento volumetrico rispetto all’attuale. Il Comune ha dato il via libera il 25 ottobre rilasciando il permesso di costruire, ma due cittadini – difesi da Livio Michele Listanti – si sono attivati contro palazzo Spada (l’avvocato è Paolo Gennari) e la Regione (Anna Rita Gobbo e Luciano Ricci). Coinvolta giocoforza anche la società che propone l’intervento, la Brin 37 srl: si è costituita in giudizio con Paolo Bertacco, Francesco Rovetta e Federico Finazzi.

Il Tar e la staticità dell’edificio
Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto la richiesta di sospensiva dell’atto. Motivo? «Ad un sommario esame proprio della presente fase ed impregiudicata ogni ulteriore valutazione anche in rito, dagli atti di causa emerge prima facie la sussistenza del rischio di un pregiudizio grave e irreparabile derivante dall’avvio delle opere di demolizione in termini di ripercussioni sulla staticità dell’edificio di proprietà di parte ricorrente, in ragione della sussistenza tra tale edificio e quello di proprietà della controinteressata, destinato all’intervento di demolizione e ricostruzione, di un muro comune (come da perizia giurata versata in atti dalla parte ricorrente). Ritenuto, nel bilanciamento con i contrapposti interessi, avuto riguardo all’esigenza di celerità nella conclusione dei lavori manifestata dalla parte controinteressata in ragione dei termini decadenziali per l’accesso agli incentivi fiscali, di fissare sin d’ora la discussione del merito all’8 novembre 2022». Tra sei mesi, non proprio poche settimane. L’ordinanza cautelare è firmata dal presidente del Tar Umbria, Raffaele Potenza.