di S.F.

Una dimora storica di Terni in profumo di restyling. Bello costoso visto che da quanto si apprende si parla di circa 1,5 milioni di euro da investirci: si parla di Villa Manassei in zona Piedimonte, in piedi da diversi secoli e che ora è entrata nel Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Motivo? La domanda dei proprietari per l’ammissione al finanziamento da 150 mila euro è stata accolta. Chi c’è dietro? La società agricola Conte Giovanni Manassei srl.
PNRR TERNI, 144 MILA EURO PER MADONNA DELL’OLIVO

Le società protagoniste
Diversi soggetti privati sono riusciti ad incassare il sì dalla Regione dopo l’avviso pubblico della scorsa primavera. In ballo 64 proposte di intervento per restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale da finanziare con i fondi Pnrr: una di queste è della società agricola guidata dal presidente del CdA Giuseppe Mascio e con un unico consigliere, Tommaso Lausi. La proprietà della villa da fine 2019 è la loro. La composizione vede coinvolte la Mascio Michelon SpA (40%), lo stesso Mascio (20%), Cooper & Stock Spa (20%) e Mascio Engineering Spa (20%). L’esito positivo della richiesta è stato pubblicato sul Bur del 17 agosto e fa riferimento in particolar modo alla ‘chiesa dedicata a Sant’Antonio’.

Vincoli e lavori
La villa è passata di mano nel corso dei secoli a diverse famiglie. Dagli Spada ai Colantoni (costruttori romani), per poi finire ai Manassei nell’800: si tratta di un immobile da quattro piani in tutto e, giocoforza, sottoposto a vincolo dalla soprintendenza – riguarda anche la cappella, la chiesa ed i prospetti – per motivazioni di interesse storico e culturale. Stesso discorso per lo stemma della famiglia Manassei. Ora c’è il semaforo verde per i 150 mila euro del Pnrr per la chiesa, dopodiché è previsto un maxi intervento dal valore stimato di 1,5 milioni di euro per la ristrutturazione dell’edificio: c’è un bel po’ da sistemare tra messa in sicurezza, tetto ed interni, oltre 1.000 metri quadrati di superficie. Dopo la morte dell’ultima esponente dei Manassei, la struttura è passata al barone Guglielmo Guidobono Cavalchini Garofoli. Rumours indicano che dieci anni fa ci avrebbe abitato per un periodo di tempo un membro della famiglia Windsor. Quindi l’acquisizione da parte della società agricola: ora scatta il tentativo di restyling.