di F.T.
Una riunione di un’ora e mezza per ragionare su chi o – nell’opzione più tenue – quali caratteristiche deve avere il prossimo amministratore unico di Terni Reti, la controllata del Comune di Terni – di fatto una multiutility – destinata a rinverdire i fasti della prima Asm, almeno nel legame con il territorio di partenza e le competenze su tutta una serie di aspetti legati al quotidiano dei cittadini. Se qualcuno nutriva dubbi su quale fosse il terreno di confronto – o scontro per i meno bonari – fra le forze politiche di maggioranza, il sindaco di Terni Leonardo Latini e quindi un pezzo formalmente maggioritario del suo partito, la Lega, martedì si è potuto togliere gli ultimi dubbi. Tant’è che l’incontro di maggioranza – capigruppo e referenti locali di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Terni Civica. I toni sono stati tutto sommato tranquilli -, si è concluso con una ‘fumata nera’ e con il sindaco che ha preso tempo (24 ore?) per riflettere. Chissà se come in passato lo stallo verrà superato con il coinvolgimento dei ‘livelli superiori’ di ciascuna forza politica: si vedrà. Allo stato, la Lega ha espresso con chiarezza – attraverso il segretario provinciale Veller – che il nome tagliato per quel ruolo e l’unico da prendere in considerazione è quello di Leonardo Fausti: dipendente dell’azienda ospedaliera di Terni, membro del comitato di indirizzo della Fondazione Carit, con buone entrature nella Lega ‘romana’ e nazionale. Gli altri? Se Terni Civica sostiene coerentemente il nome di Giovanni Ceccotti – che però allo stato non ha chance reali -, Fratelli d’Italia ha fatto un ragionamento basato su criteri di merito, competenze, la necessità che quello slot sia occupato da una figura qualificata. Il nome – noto a tutti – è quello di Stefano Stellati, segretario dell’Ordine dei commercialisti di Terni e già presidente dei giovani commercialisti. Forza Italia, da par suo, ha sostanzialmente condiviso e rilanciato i concetti di meritocrazia espressi da FdI senza smarcarsi o ‘fuggire’ in avanti, citando l’atto di indirizzo dell’8 novembre 2018 che, approvato all’unanimità dal consiglio comunale, inquadra i criteri per le nomine nelle società partecipate. Il sindaco, come detto, si è preso un po’ di tempo – in fondo l’incarico dell’amministratore uscente Befani (prorogarlo avrebbe procrastinato un po’ di grane ma, purtroppo per Latini, non è possibile) scade ad inizio dicembre e quindi qualche giorno c’è ancora. Se qualcuno ha idee per sottrarre questo passaggio al terreno di scontro di cui in premessa, è beneaccetto dalle parti di palazzo Spada. Perchè ciascuna scelta produrrà conseguenze politiche, positive e meno, per il primo cittadino: Fausti implicherebbe una sorta di ‘pax’ più o meno armata con la Lega local/regionale e pezzi della società ternana, ma porterebbe con sé fibrillazioni. Certamente in giunta – l’assessore al bilancio e alle controllate Masselli e almeno un altro paio di colleghi sono in trepida attesa della decisione – e probabilmente anche in consiglio. Stellati compatterebbe l’esecutivo – a cui restano 7/8 mesi di lavoro prima del voto – ma certificherebbe definitivamente quelle fratture, in primis sindaco-Lega, che potrebbero persino far concludere anzitempo l’esperienza amministrativa di Latini.

