di S.F.
Tavolo tecnico, chiacchierate e confronti. Tutto a vuoto all’apparenza. Succede allora che la Corso del Popolo Spa torna a farsi sentire in merito alla più che discussa concessione del 2005 che coinvolge il Comune: lo scontro è il solito ed è legato alla realizzazione del parcheggio sotterraneo multipiano da 1.036 posti auto, del ‘Pentagono’ e di sei edifici a destinazione mista per una cubatura massima di 65.600 mc, più le relative opere di urbanizzazione. Il focus principale è sui problemi legati al piano economico-finanziario che non regge. Una grana non proprio banale considerando che, da quanto risulta, ci sarebbe un’ulteriore spinta verso il recesso del rapporto concessorio. Si vedrà.
NEL 2020 GLI INCONTRI A VUOTO: ‘FUMATA NERA’
COMUNE-CORSO DEL POPOLO SPA: DEBITO FUORI BILANCIO DA 513 MILA EURO
Il guaio
La storia nasce il 7 luglio 2005 con la concessione, dopodiché nel corso del tempo si sono registrati cinque atti aggiuntivi. Ma sponda Corso del Popolo Spa la cosa non ha mai funzionato a causa dei pochi ricavi dal parcheggio multipiano: dall’estate 2019 al giugno 2020 ci sono stati otto incontri tra le parti, tuttavia la pace non è arrivata perché – si scrisse all’epoca – le conclusioni «riportate non hanno raggiunto l’obiettivo di pervenire ad una composizione bonaria delle criticità emerse dal rapporto concessorio». Risultato? La società si è di nuovo attivata con l’amministrazione per far presente che così proprio non va tenendo sempre a mente il mancato equilibrio economico-finanziario dell’operazione. Recesso in vista? Sponda Comune a seguire la partita è in particolar modo il dirigente ai lavori pubblici Piero Giorgini. La deadline è fissata al 28 febbraio per la riconsegna del parcheggio.
CORSO DEL POPOLO SPA VS COMUNE E OSL
SUL PARCHEGGIO SI MUOVE ANCHE LA ATC PARCHEGGI SRL
Il nodo e l’inadempimento
Al vertice della società – il 55% è in mano alla Hce Costruzioni spa, poi Costruzioni Tombesi srl con il 30% e 15% Ediltevere srl in liquidazione in fallimento – c’è da poco il presidente del consiglio d’amministrazione Bartolomeo Bonfigli, classe 1962 originario di Cittaducale (Rieti); i consiglieri sono Guido Mannella e Francesco Stopponi. Non risultano più presenti Alessandro Mastrofini e Sergio Anibaldi. La storia si trascina da tempo e già lo scorso anno, in sede di chiusura di bilancio d’esercizio, la situazione era pressoché cristallizzata: «In conseguenza della mancata risposta da parte del Comune di Terni – si legge – all’invito di Corso del Popolo ad esprimersi defmitivamente sulle soluzioni da adottare per riequilibrare il rapporto concessorio, oggetto del tavolo tecnico ultimato nel 2020, la società ha avviato l’iter verso le banche finanziatrici, come previsto dal contratto di fmanziamento in essere, per ottenere il preventivo benestare a poter esercitare lo scioglimento del rapporto concessorio con il Comune di Terni senza che le stesse banche risolvano al contempo il contratto di fmanziamento con il sorgere di un immediato obbligo restitutorio e risarcitorio in capo alla Corso del Popolo Spa. Il benestare della banca è stato ottenuto il 3 dicembre 2021 e, di ciò, è stata data informativa ai soci ottenendo l’autorizzazione per formalizzare al Conume la diffida a provvedere al riequilibrio del Pef con preavviso che, in caso di inadempimento entro il termine indicato di 45 giorni dall’invio, la società si riserverà la facoltà di esercitare il recesso dalla convenzione previsto ex lege. CdP ha lamentato più volte la scarsa redditività del parcheggio richiedendo al concedente di avviare le procedure per addivenire ad una revisione del Pef». I primi incontri in tal senso sono del 2017. Corso del Popolo già da tempo ha ‘studiato’ la strategia: «Sulla base di quanto riportato da un parere legale ottenuto, occorre evidenziare che l’inadempimento del Comune legittima Cdp a recedere dal rapporto ai sensi dell’articolo 19 bis, 1. 109/94. In caso di recesso avrebbe diritto ad ottenere il rimborso del valore, al netto degli ammortamenti, delle opere che ha realizzato e degli oneri conseguenti allo scioglimento del rapporto». Non proprio pochi spiccioli. Si tratterebbe di oltre dieci milioni di euro.