di G.R.
Giusto qualche ora per far sparire tutto e poi lo sgomento. Da una parte gli artisti, privi di un potentissimo mezzo di promozione attraverso il passa parola social, dall’altra gli utenti (dai chi usa i social per divertimento a chi ha costruito un lavoro), che non possono decorare i propri contenuti con quella canzone che ci stava tanto bene. In molti se ne sono accorti con lo strumento Ā«musicaĀ» delle storie Instagram che offriva una libreria discografica assai scarna. A risentirne sono in realtĆ tutti i contenuti dei social della famiglia Meta, che da inizio non ĆØ riuscita a trovare un accordo con Siae per i diritti che scadeva a gennaio scorso. Meta ha proposto le condizioni giĆ state accettate dai partner di Spagna, Francia o Regno Unito. La Siae chiedeva invece un modello di condivisione delle entrate chiedendo a Meta conto del valore economico dei contenuti generati dagli utenti e corredati da brani musicali italiani, come giĆ accordata con Youtube o TikTok.
Le conseguenze
Il repertorio Siae non sarĆ più utilizzabile sui social della famiglia Meta da utenti italiani ed Europei. Via quindi la musica su Instagram (feed, storie e reels) e Facebook (storie e reels). Per quanto riguarda i contenuti giĆ pubblicati: su Facebook verranno rimossi e si potranno caricare in un secondo momento senza musica o con un altro brano, su Instagram la musica verrĆ silenziata a meno che non sia l’utente a scegliere di sostituirla con un audio ancora disponibile sul catalogo Meta. Non sarĆ certamente facile. Provare a digitare il nome di un artista qualsiasi sulle storie Instagram e leggerne i risultati, per capire di costa stiamo parlando. Nonostante la Sia detenga il 99% della musica italiana, ĆØ scomparsa infatti anche quella straniera.
Le comunicazioni ufficiali
Meta ha diffuso una nota dove si ĆØ schierata come paladino della musica: Ā«La tutela dei diritti dāautore di compositori e artisti ĆØ per noi una prioritĆ assoluta e per questo motivo avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae allāinterno della nostra libreria musicale. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 paesi nel mondo e continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le partiĀ». Siae ha replicato mostrandosi stupita e sconcertata: Ā«Decisione unilaterale di Meta che lascia sconcertati gli autori ed editori italiani. Viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dellāeffettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, ĆØ evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla direttiva copyright. La negoziazione era in corsoĀ». Si schiera anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: Ā«I colossi transnazionali devono rispettare l’identitĆ e la sovranitĆ legislativa degli Stati ma soprattutto il lavoro di ingegno delle persone, che ĆØ una delle più alte espressioni della umanitĆ e della cultura di una Nazione. Dobbiamo difendere le opere di ingegno degli autori italianiĀ».