di S.F.

Anno nuovo e vecchia questione che ormai si trascina da tempo. In attesa di conoscere – a quanto pare non c’è molto ottimismo – l’esito della nuova gara per l’affidamento del servizio di tesoreria, il Comune di Terni ha preso atto della mancata parificazione del conto del tesoriere. La motivazione è sempre la stessa: «A seguito di riscontro eseguito l’importo delle riscossioni e dei pagamenti, non coincide la consistenza della cassa iniziale e finale a causa di provvisori inseriti dalla banca per la copertura di interessi passivi e spese ricadenti tra le competenze dell’organo straordinario di liquidazione».
LA MANCATA PARIFICAZIONE DEL 2022
LA MANCATA PARIFICAZIONE NELL’APRILE 2021
GIUGNO 2022, SENTENZA CORTE CONTI: SOLO 370 MILA EURO PER IL COMUNE
LA MISSIVA DA ROMA: «ESEGUIAMO SUBITO»

Le cifre e la differenza
Il fondo di cassa al 31 dicembre 2022 inviato da Unicredit risulta essere di poco inferiore ai 43 milioni di euro. Il problema nasce dagli interessi sull’anticipazione di tesoreria 2017 e alla mancata regolarizzazione dei provvisori di uscita per un totale di oltre 1,1 milioni di euro. Poi di mezzo si è sviluppato il contenzioso e lo scorso 1° settembre Unicredit ha restituito 370 mila euro a palazzo Spada. E il resto? «Il conto del tesoriere – spiegano gli uffici – non coincide con quello dell’Ente e la differenza è pari a 800.610 euro». Sì, perché le disponibilità liquide del Comune risultano essere pari a 43,7 milioni. Da ricordare che è ancora pendente l’appello dell’Ente davanti alle sezioni riunite della Corte dei Conti. La partita è in mano al responsabile del procedimento Sandro Mariani e alla dirigente Daf Grazia Marcucci.