Comune e personale: affondo della Cgil Fp

Terni, il sindacato critico con l’amministrazione: «Non c’è traccia del nuovo modello organizzativo tanto annunciato»

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Il clima resta teso a palazzo Spada: tocca alla Cgil andare all’attacco sulle ‘partite’ che riguardano la riorganizzazione del personale al comune di Terni. Di fatto, per Silvia Pansolini della segreteria regionale della Funzione Pubblica, dopo tante promesse, la macchina comunale è in ‘stallo’: «Il modello di riorganizzazione che è stato approvato e condiviso da tutta la giunta ormai da mesi – attacca – non trova alcuna applicazione e il tanto decantato cambiamento annunciato anche dal sindaco in realtà rischia di essere una bolla di sapone».

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Nodo irrisolto Insomma a mancare, finora, è proprio quel ‘cambio di passo’ più volte annunciato. «Dopo aver passato mesi a discutere sulla riorganizzazione della macchina comunale – afferma la Cgil -, prendiamo atto che l’amministrazione si è arenata sulla questione dell’individuazione del numero di posizioni organizzative, figure necessarie e strategiche». Il sindacato – spiega Silvia Pansolini – si era già espresso per una riduzione delle posizioni organizzative, utilizzando i soldi risparmiati per consentire le ‘progressioni orizzontali’ e incrementare la produttività dell’ente.

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Fondi disponibili «Giovedì – spiegano dalla Cgil – si sono svolti due incontri sulle ‘progressioni orizzontali’: uno ‘politico’ con l’assessore al personale e quindi una trattativa con il dirigente competente. In quella sede abbiamo sottolineato che la disponibilità del Fondo per le progressioni, così come presentato, non può ritenersi definitiva in quanto la possibile riduzione del numero posizioni organizzative potrebbe comportare la disponibilità di maggiori risorse». Sempre giovedì i rappresentanti della Cgil Fp hanno rimarcato la presenza, nel bilancio di previsione 2015, di risorse finanziarie ai cosiddetti ‘piani di miglioramento’. «L’attuazione di tali piani – afferma il sindacato – ha generato risparmi per l’ente che per norma possono confluire nel fondo della produttività 2016 e favorire così un maggior numero di progressioni orizzontali».

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