Presso l’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, il 16 settembre, è ufficialmente partito lo studio clinico ‘Esinodop’ – Early sleeve gastrectomy in new onset diabetic obese patients -. Si tratta di uno studio clinico randomizzato, no profit, senza precedenti al mondo, per la cura del diabete mellito di tipo 2 attraverso la chirurgia mininvasiva dell’obesità , che può configurarsi come una efficace alternativa alle terapie mediche tradizionali e che potrebbe rivoluzionare la terapia del diabete e modificare definitivamente la storia naturale di questa malattia pandemica, ad oggi ancora incurabile.

Progetto vincitore La realizzazione di questo studio è stata resa possibile grazie al supporto dell’azienda ospedaliera di Terni e grazie al fatto che il progetto dello studio è risultato vincitore di un grant competitivo di ricerca milionario negli Stati Uniti e finanziato dalla società ‘Ethicon endo surgery’ della multinazionale ‘Johnson&Johnson’ statunitense. A testimonianza dell’importanza rivestita dal progetto ‘Esinodop’, nello scenario scientifico mondiale e delle grandi aspettative che la realizzazione di questo studio ha inevitabilmente prodotto nel campo della ricerca sulla cura del diabete a livello globale, è eccezionalmente in visita a Terni – il 2 e il 3 ottobre -, presso l’azienda ospedaliera, il direttore generale della sezione ricerca della ‘Johnson&Johnson’ direttamente da Cincinnati, Ohio, Stati Uniti.
La soddisfazione «Lo studio – commenta Parisi – ha superato lo scrupoloso vaglio di diverse commissioni di esperti che hanno valutato centinaia di progetti di ricerca da tutto il mondo. Alla fine del processo di revisione, il nostro studio è risultato meritevole del finanziamento. È stato un percorso lungo e difficile. Molteplici sono state le fasi di valutazione. Quando inviammo il nostro progetto negli Usa, oltre un anno fa, mai avremmo immaginato di riuscire, oggi, a realizzare questo studio nella nostra città ». Allo studio partecipano la Struttura complessa di chirurgia digestiva e Unità fegato diretta dal dottor Amilcare Parisi, il Dipartimento di diabetologia dell’ospedale Santa Maria di Terni diretto dal dottor Giuseppe Fatati e l’Unità operativa complessa di diabetologia dell’ospedale Sandro Pertini di Roma diretta dal professor Sergio Leotta.
Concrete speranze «Questo studio rappresenta per la città di Terni e non solo, motivo di grande orgoglio – spiegano gli ideatori del progetto, i dottori Amilcare Parisi, Stefano Trastulli e Jacopo Desiderio – perché pone la nostra città al centro dei riflettori della comunità scientifica internazionale, la quale ripone sullo studio stesso concrete speranze che questo possa significativamente contribuire a migliorare le possibilità di cura del diabete mellito tipo 2 e dell’obesità e perché offre ai nostri pazienti la possibilità di ricevere cure all’avanguardia con lo scopo di migliorare la qualità e la durata della loro vita».

Ricerca no profit «Ci tengo a ricordare – aggiunge il dottor Parisi – che si tratta di una ricerca totalmente no profit, che ha vinto un premio in competizione con altri progetti a livello mondiale. Inoltre, è stato firmato un apposito contratto, basato sulla normativa italiana, che testimonia una completa indipendenza ed autonomia, sia scientifica che economica, del team di ricerca rispetto allo sponsor. Quest’ultimo non potrà , quindi, in alcun modo condizionare la conduzione e i risultati dello studio così da garantire un’integrità scientifica ed etica del progetto». L’intero budget, prosegue, «sarà speso esclusivamente per lo svolgimento dello studio e per l’acquisizione di strumentazioni all’avanguardia attualmente non presenti presso la nostra azienda ospedaliera. Gli investigatori non riceveranno alcun compenso economico».
Sleeve gastrectomy laparoscopica L’intervento chirurgico mininvasivo alla base dello studio – la sleeve gastrectomy laparoscopica – è una procedura già ampiamente utilizzata nell’ambito della chirurgia dell’obesità , che ha dimostrato efficacia nel miglioramento del controllo della glicemia in pazienti obesi e diabetici di tipo 2. Ma che sarà eseguita nello studio ‘Esinodop’ in pazienti obesi, con un diabete recentemente diagnosticato – entro 8 mesi dalla diagnosi accertata da uno specialista – e che non hanno ancora sviluppato le complicanze del diabete, quindi in una fase molto precoce della malattia.

Curare L’ipotesi dei ricercatori, guidati da Parisi, Fatati e Leotta, e sostenuta anche da recenti evidenze scientifiche, è che «l’esecuzione precoce della chirurgia bariatrica in pazienti obesi, possa curare efficacemente il diabete mellito tipo 2 e quantomeno causarne una remissione più duratura nel tempo, con il risultato di prevenire le sue complicanze disastrose anche senza la necessità di assumere farmaci antidiabetici». Ciò è anche legato al fatto che «nelle fasi precoci della malattia diabetica è ancora possibile recuperare e stimolare, tramite gli effetti metabolico-ormonali indotti da interventi chirurgici, la produzione e secrezione di insulina pancreatica che nei pazienti diabetici si deteriora progressivamente nel tempo fino ad esaurirsi completamente, indipendentemente dalla cure mediche farmacologiche ad oggi disponibili».