Omicidio borgo Bovio: ammesso l’abbreviato con testimonianze e tabulati telefonici

Terni – Ok del gip alle richieste della difesa. In aula il 4 luglio poi nuova udienza per la sentenza

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Omicidio borgo Bovio: chiesto l’abbreviato. In ballo testimonianze e tabulati telefonici

di F.T.

Giudizio abbreviato, condizionato all’escussione di un testimone, del medico legale che aveva eseguito l’autopsia e all’acquisizione dei tabulati telefonici. Questa la modalità con cui verrà giudicato il 27enne nigeriano Samuel Obagbolo, accusato dell’omicidio – preterintenzionale per la procura di Terni – del 39enne tunisino Ridha Jamaaoui, aggredito – secondo le risultanze investigative dell’Arma, coordinata dal pm Barbara Mazzullo – a calci e pugni al culmine di una lite per futili motivi avvenuta la sera dello scorso 27 novembre in via Romagna, nel quartiere di borgo Bovio. Il gip di Terni Barbara Di Giovannantonio, nell’udienza di mercoledì mattina, ha ammesso la richiesta di abbreviato condizionato avanzata dal legale difensore del 27enne, l’avvocato Francesco Montalbano Caracci. L’esigenza rappresentata dalla difesa è stata quella di chiarire ulteriormente alcuni aspetti relativi ai fatti di quella drammatica serata. Da qui la richiesta di sentire in aula uno dei testimoni già escussi durante le indagini, e poi il medico legale Luca Tomassini – che riferirà sull’esame autoptico eseguito sulla salma del Jamaaoui – e di acquisire i tabulati telefonici che la procura ternana metterà a disposizione entro il prossimo 30 giugno. In aula ci si tornerà il 4 luglio e verrà sentito anche l’imputato, attualmente ristretto nel carcere di Terni. La sentenza potrebbe arrivare nell’udienza che verrà successivamente fissata dal tribunale. Durante quella di mercoledì, invece, alcuni familiari della vittima si sono costituiti parte civile. Si tratta della figlia del 39enne tunisino, assistita dall’avvocato Paolo Cipiccia di Terni, della sorella, del cognato e dei nipoti, rappresentati dall’avvocato Maurizio Filiacci di Orte. Secondo gli inquirenti l’omicidio si sarebbe consumato senza il coinvolgimento di altre persone. Chi in qualche modo era presente ai fatti, non sarebbe collegato ai successivi tragici sviluppi: si tratta in particolare di un cittadino italiano al volante della propria autovettura ed un connazionale dell’Obagbolo, i primi a discutere nei pressi di un distributore di carburanti e che sarebbero stati ‘difesi’ rispettivamente dalla vittima e dal suo aggressore.

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