Dissesto Terni, debito fuori bilancio da 130 mila euro per il Verdi: via libera dall’Osl

Di mezzo c’è la Krea, vincitrice nella contesa al Tar in merito all’appalto di anni fa

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di S.F.

Il Comune di Terni, la Krea Costruzioni – ha attualmente in mano i due stralci per la riqualificazione in partenza – e la bagarre per l’appalto di ristrutturazione del teatro Verdi nell’epoca Di Girolamo. Ci sono ancora conseguenze sul fronte contabile per l’annosa vicenda che, come noto, ha visto soccombere al Tar Umbria l’amministrazione comunale: l’Organo straordinario di liquidazione ci ha rimesso mano per, in sostanza, riconoscere la legittimità del debito fuori bilancio quantificato in 130.501 euro. Non proprio due spicci.

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Il passaggio tecnico e il confronto romano

La vicenda è più che conosciuta. Qui la partita è di natura contabile/amministrativa e il trio dell’Osl ha dato il via libera al riconoscimento del debito fuori bilancio in seguito alla sentenza del Tar del 2020. L’Organo a suo tempo aveva già ammesso alla passiva il credito vantato dalla Krea, con tanto di proposta transattiva con stralcio del 40% come prevede la procedura semplificata: «In caso di debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive, l’ammissione alla massa passiva può fondarsi sul mero accertamento del mancato pagamento e della non prescrizione del debito, senza ulteriori approfondimenti, avendo a fondamento un titolo che di per sé rende il credito certo, liquido ed esigibile» viene ricordato nel documento. Conseguenza? C’è il riconoscimento della legittimità e la trasmissione alla procura della Corte dei conti. Proprio in giornata c’è stato un confronto a Roma tra esponenti tecnici/politici del Comune – da quanto appreso ci sono anche il neo direttore generale Claudio Carbone, la dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci e l’assessore Michela Bordoni – ed il ministero per parlare del dissesto dell’ente.

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