Pnrr e sistemi fraudolenti: l’occhio vigile della guardia di Finanza di Terni

Circa 800 milioni di euro sui 572 progetti nell’intera provincia. «Sulle prime sette attività attenzionate 2 erano irregolari»

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di Fra.Tor.

«Sono circa 800 i milioni di euro che arrivano alla provincia di Terni con il Pnrr, per un totale di 572 progetti, con diversi interventi in scuole, ospedali, borghi, centrale idrogeno e mobilità sostenibile. Nei primi 6 mesi del 2023 abbiamo concluso interventi in 7 aziende, riscontrando due casi di irregolarità. Altri 5 interventi sono ancora in corso. Il nostro compito, in questa fase, è prevenire che qualcuno lucri sulla crisi». La visita a Terni del comandante interregionale Italia centrale della guardia di Finanza, generale di corpo d’armata, Bruno Buratti, è stata l’occasione per il comando provinciale di Terni di fare il punto della situazione del lavoro svolto fino a questo momento.

Il Pnrr

«La priorità di quest’anno è quella del Piano nazionale di ripresa e resilienza», ha detto il generale Buratti. «Il nostro Paese esce da una situazione non semplice legata sia alla crisi pandemica che al conflitto internazionale. Sono situazioni come altre in precedenza che creano uno stress sul tessuto economico e generano dei cambiamenti. La nostra attenzione è capire in che misura queste situazioni impattano e il nostro obiettivo è impedire che si profitti di situazioni di crisi e delle sovvenzioni pubbliche che si accompagnano alla crisi per poi lucrare sul piano personale. L’Umbria è destinataria di circa 3 miliardi e mezzo di euro nell’ambito del Pnrr e in particolare la provincia di Terni di circa 800 milioni di euro, per un totale di 572 progetti che riguardano una serie di obiettivi come interventi infrastrutturali di scuole è ospedali, riqualificazione di borghi, una centrale per l’idrogeno e la mobilità sostenibile».

L’attuazione dei progetti e la distribuzione dei fondi

La connotazione che interessa la guardia di Finanza «riguarda il tema dei tempi di attuazione dei progetti e la distribuzione dei fondi su una serie di soggetti attuatori, alcuni attrezzati altri invece si devono attrezzare. Associare un tema legato all’esigenza di fare in fretta – ha aggiunto – all’esigenza di strutturarsi può creare il rischio che vangano inseriti sistemi fraudolenti. Per fronteggiare questi aspetti abbiamo avviato degli accordi di collaborazione con i soggetti attuatori, in particolare con il Comune Terni, e sono in corso rapporti per estendere la collaborazione con l’unione degli altri Comuni della provincia per metterli nelle condizioni di operare in sicurezza. La guardia di Finanza in questa fase interviene quindi in fase preventiva.

Le irregolarità a Terni

Nel territorio ternano, è intervenuto il comandate della guardia di Finanza di Terni, Livio Petralia, «al momento non risultano grandi criticità per quanto riguarda le irregolarità sul Pnrr, ma ricordiamo che devono ancora partire le grandi opere. Nei primi sei mesi del 2023, in relazione al Pnrr, abbiamo concluso interventi in 7 aziende e in due casi abbiamo riscontrato delle irregolarità a livello cantieristico e sulla documentazione contabile. Il volume complessivo dei fondi sui 7 interventi conclusi è di quasi 21 milioni di euro. Altri 5 interventi sono ancora in corso. Sempre nei primi sei mesi del 2023 sono state 13 le proposte di cessazione di Partita Iva, un chiaro esempio di attività momentanea per affari poco limpidi».

Criminalità organizzata e usura

La provincia di Terni, ha concluso il generale Bruno Buratti, «è appetibile per la criminalità organizzata per i finanziamenti nell’ambito del Pnrr, ma sopratutto per la presenza industriale che può rendere appetibile questo territorio per gli investimenti. Terni è appetibile perché ci linee di finanziamento importanti, come l’area di crisi industriale, e famiglie e imprese hanno una crisi liquidità, terreno fertile per l’usura. Terni, infatti, è la seconda provincia a livello nazionale con imprese a rischio di default».


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