di Francesca Torricelli
Dopo il successo ottenuto lo scorso febbraio nell’evento a cura di Visioninmusica, mercoledì 13 settembre alle 21 torna a Terni il cantautore salentino Antonio Maggio. Protagonista dell’edizione 2013 del Festival di Sanremo, dove ha vinto nella sezione giovani con il brano ‘Mi servirebbe sapere’, Maggio sul palco dell’anfiteatro romano si avvarrà della complicità di due grandi musicisti: William Greco al pianoforte e Daniele Di Bonaventura al bandoneon.
Maggio canta Dalla in jazz
Antonio Maggio farà conoscere al pubblico il suo nuovo progetto su Lucio Dalla, uno dei cantautori che maggiormente lo hanno influenzato. «Il lavoro che porto in scena – spiega il cantautore – è ricco di passione e di ricerca e accosta le liriche dalliane al jazz. Per fare ciò ho voluto sul palco William Greco al pianoforte, musicista salentino come me che conosco ormai da anni e Daniele Di Bonaventura al bandoneon che, invece, conosco da circa un anno e mezzo e dal primo momento sono stato ammaliato dal suo modo di suonare questo strumento. Un progetto dal sapore intimista che restituisce i capolavori del cantautore bolognese alla loro essenzialità. Capolavori nei confronti dei quali abbiamo il dovere di portare avanti un’opera di divulgazione, affinché diventino patrimonio condiviso, anche dalle nuove e nuovissime generazioni. Un progetto che ha puntato a ‘spogliare’ le canzoni, dove tutti gli arrangiamenti sono stati ridotti per restituire l’originalità dei brani, in senso etimologico. Una ricerca all’insegna della passione in cui ogni brano risulta pulito e appare in tutta la sua freschezza».
Antonio Maggio, la musica e le nuove generazioni
Oltre alla vittoria dell’edizione 2013 del Festival di Sanremo nella sezione giovani, Maggio vanta collaborazioni di qualità come autore e compositore, ad esempio quelle con Patty Pravo ed Emma. «Dal 2013 sono cambiato tanto insieme alle canzoni che scrivo – racconta – sono cresciuto come persona e come artista è c’è maggiore consapevolezza. Ho un’idea chiara di ciò che sono e di ciò che voglio diventare, una sorta di mission, come l’abbiamo un po’ tutti. Sento l’esigenza di portare avanti la canzone d’autore, che sta diventando sempre più di nicchia. Con ‘Maggio’, il mio ultimo album, ho voluto commemorare proprio questi 10 anni e questa mia nuova consapevolezza e nuovo approccio alla scrittura. Prima mi divertivo a dissacrare con ironia temi importanti, ora mi rendo conto di quando invece sia importante scendere in profondità e trovare una chiave più intima per spunti di riflessione». Antonio Maggio, come tutti, prima di ricevere dei ‘sì’ ha dovuto ingoiare molti ‘no’ e ai giovani di oggi che approcciano alla musica consiglia di «prendere il buono anche dai ‘no’ che si ricevono perché ci deve spingere a trovare la chiave per miglioraci. Non sentitevi mai arrivati perché collezionare diverse esperienze è l’unico modo per scoprirsi».