All’ospedale di Narni è stato eseguito un intervento chirurgico su un paziente 52enne di Foligno, con tecnica mini-invasiva, per l’applicazione di una membrana bioinduttiva per la rigenerazione dei tendini della cuffia dei rotatori della spalla. A renderlo noto la Usl Umbria 2: «È la prima volta che questa tecnologia viene utilizzata in Umbria – spiega l’azienda sanitaria -. L’intervento è stato eseguito con successo nel reparto di ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Narni diretto dal dottor Dino Scaia».
Tendine d’achille bovino
«La membrana bioinduttiva – prosegue la Usl2 – è un recente ritrovato tecnologico che stimola la risposta rigenerativa del tendine lesionato. Viene estratta dal tendine d’achille bovino altamente purificato ed agisce come una rete al cui interno favorisce la ricrescita delle cellule tendinee del paziente. Dopo circa 6 mesi la membrana viene completamente riassorbita e lascia depositato un tessuto del tutto simil-tendineo che rinforza e implementa il tendine nativo. L’innovativo intervento è stato eseguito dal dottor Enrico Sebastiani, in équipe con l’anestesista Carlo Antonelli e gli infermieri Chiara Cicerchia ed Eleonora Gina Caromani».
L’intervento e la riabilitazione
«La vera problematica delle lesioni della cuffia dei rotatori della spalla consiste nel fatto che i tendini lesionati molto spesso sono notevolmente degenerati e di scarsa qualità – spiega il dottor Sebastiani -. Per aumentare le possibilità di successo dell’intervento di riparazione, si aggiunge un tessuto che non sia solo meccanico ma in grado di rigenerare l’area danneggiata. L’intervento – prosegue l’ortopedico – viene eseguito in artroscopia, come tutte le riparazioni della cuffia dei rotatori che eseguiamo. A fine procedura si applica questa membrana innovativa con uno strumentario appositamente disegnato. Il decorso post-operatorio e la riabilitazione successiva non vengono influenzati dall’utilizzo della membrana e il percorso di guarigione non subisce ritardi». Il professionista ringrazia quindi «il personale altamente specializzato della sala operatoria e la direzione strategica aziendale della Usl Umbria 2 che ci supporta con impegno per permetterci di rimanere all’avanguardia con le tecniche più recenti e innovative».
«L’intervento standard non avrebbe funzionato»
«La qualità tendinea del paziente non era ottimale ed un intervento standard di riparazione della cuffia dei rotatori avrebbe avuto alte probabilità di fallimento – aggiunge il direttore del reparto di ortopedia Dino Scaia -. Per questo era cruciale aggiungere uno stimolo biologico alla rigenerazione tissutale mediante questa membrana bioinduttiva. Sono felice che il nostro reparto – conclude il primario – si confermi all’avanguardia e che sia in grado di dare risposte concrete e di alto livello ai nostri pazienti».
Soddisfazione
«Ancora una volta – dichiara il direttore generale della Usl Umbria 2 Massimo De Fino, che si è congratulato con il personale sanitario – il reparto di ortopedia di Narni si conferma apripista per l’innovazione chirurgica affermando, come nei piani della Regione Umbria e della direzione strategica, la propria posizione grazie anche al costante lavoro del reparto di riabilitazione e la riapertura del reparto di medicina interna».
Pace (FdI): «Pronta per integrazione con Terni»
«L’ospedale di Narni – le parole di Eleonora Pace, capogruppo regionale FdI – è una struttura che funziona e che risponde in pieno alle esigenze della comunità territoriale, lo dimostrano anche i numeri; è pronta quindi per una sempre più efficace integrazione con l’ospedale di Terni, come nei piani della Regione e delle aziende sanitarie umbre. Nei giorni scorsi l’equipe di ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Narni, diretta dal dottor Dino Scaia, ha eseguito un delicato intervento di eccellenza, per la prima volta in Umbria, applicando una membrana bioinduttiva alla spalla di un paziente. Un’operazione che sta a significare quanto la struttura rappresenti un riferimento non solo per la gestione ordinaria dei trattamenti, ma anche per interventi di specialistica. Negli ultimi quattro anni l’ospedale narnese ha dato prova di saper rispondere alle esigenze del territorio, grazie alle attività portate avanti nei reparti di Chirurgia – accorpata con Ginecologia -, di Ortopedia, Medicina, del Punto di primo intervento per Codici bianchi e verdi, su cui stiamo lavorando per avere tre unità di supporto al personale operativo, tramite un bando della Usl Umbria 2, in vista dell’apertura h24, poi la Riabilitazione Neuromotoria, Diagnostica per immagini, Diagnostica di Laboratorio, Anestesia e Terapia antalgica, il Dh oncologico, il Centro raccolta sangue, Endoscopia digestiva. In questo contesto, anche i numeri parlano chiaro: a Narni nel 2022 sono stati seguiti 880 pazienti in Adi, Assistenza Domiciliare Integrata, mentre sul fronte dell’attività chirurgica da aprile 2023 sono state eseguite 157 sedute complessive, arrivate da Terni, con un totale di 741 interventi complessivi, sempre sfruttando il lavoro in rete con il Santa Maria. Tutto questo va inquadrato anche con il territorio di Amelia, dove l’ospedale di comunità garantisce presidio territoriale. Un quadro di crescita quindi, che mi inorgoglisce prima come cittadina narnese e poi come rappresentante delle istituzioni, reso possibile – conclude – soprattutto grazie all’impegno dei medici e di tutto il personale, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile. L’ospedale di Narni quindi funziona e oggi è pronto a lavorare sempre di più nell’ottica dello sviluppo della medicina territoriale, del lavoro in rete con le altre strutture, Terni in primis; è questo l’obiettivo che la Regione e le altre istituzioni sanitarie locali si sono prefissati e Narni sta andando proprio in quella direzione».