di S.F.

Commercio e attività a Terni, c’è ‘maretta’. E non per l’apertura della Ztl: al Tribunale amministrativo dell’Umbria è stata impugnata l’approvazione del documento di programmazione delle attività commerciali (Dpac) e l’adozione della variante parziale ad essa collegata. Di mezzo ci sono anche le Norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale.
AGOST0 2023, SI ADOTTA IL DPAC: IL CONFRONTO IN COMMISSIONE
AGOSTO 2023, LA VARIANTE IN ADEGUAMENTO: ADOZIONE

Depositato il ricorso
Si tratta dell’atto approvato in consiglio comunale lo scorso 28 agosto e rimasto in pubblicazione fino al 27 settembre. Evidentemente c’è chi è rimasto scontento del provvedimento o, in ogni caso, di una parte del documento di programmazione in ambito commerciale: il ricorso è stato depositato lunedì. «L’atto viene adottato dal Comune – si legge nel documento di agosto – previa valutazione delle caratteristiche e delle tendenze della distribuzione commerciale, nel rispetto del regolamento e della normativa regionale, nonché previa concertazione con le organizzazioni maggiormente rappresentative in materia di commercio, le organizzazioni sindacali e le associazioni dei consumatori». Per quel che concerne la variante parziale alle Nta del Prg in adeguamento al Dpac, manca ancora lo step approvazione.
DICEMBRE 2022, LA PREADOZIONE DEL PIANO COMMERCIALE
I DETTAGLI DEL PIANO PRE AGGIORNAMENTO

Il tema
Dell’argomento se ne era parlato a lungo – alla presenza della parte tecnica e politica – il 26 agosto in commissione congiunta: «Questo è il primo documento del genere – aveva specificato il dirigente all’urbanistica Claudio Bedini – che trattiamo su questa pianificazione. Riguarda anche la localizzazione di medie e grandi superfici di vendita. Il commercio è un elemento inscindibile anche in termini spaziali e di ubicazione rispetto alle aree urbane. Purtroppo veniamo da anni in cui le medie/grandi attività sono state viste come aree che hanno cercato fortuna all’esterno rispetto al centro, a Terni ciò è avvenuto in modo minore. Il futuro non lo vediamo più nella grande distribuzione nel centro commerciale esterno al territorio comunale. Si deve invertire il flusso e impedire la periferizzazione, riportando le attività nelle zone centrali. Con questo strumento discipliniamo questo aspetto», il concetto espresso in quella circostanza. Vedremo gli sviluppi.