Ztl Terni: «Città diventata una kasba con auto ovunque. E il Comune la apre»

L’assessore regionale Melasecche in tackle sul provvedimento dell’amministrazione

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di Enrico Melasecche
Assessore regionale

La confusione aumenta con il passare dei mesi. Da proclami di un ambientalismo oltranzista, da dichiarazioni roboanti di riduzione delle decine di migliaia di permessi per ingresso nella Ztl dati in passato con molta, forse troppa faciloneria, seguono decisioni esattamente opposte di apertura indiscriminata della Ztl nel presupposto di una illegalità di fatto in una città senza controlli.

Terni: Ztl aperta a fasce orarie con divieto di sosta

Tutti i veicoli in più che si fermeranno parcheggeranno con certezza in divieto di sosta, nella constatazione che già oggi non esiste un solo posto auto disponibile nel rapporto fra il numero dei residenti e quello dei posti auto esistenti. Basta constatare la marea di auto che in barba a divieti draconiani parcheggia ovunque, senza il minimo, nemmeno saltuario controllo di chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole.

Si proclama di volere una città a dimensione d’uomo, tutta vivibilità, aria pulita, aiuole e fiori, poi nei fatti, per ragioni banalmente elettorali si accondiscende a patti con qualche commerciante démodé che per primo occupa con la propria auto i pochissimi posti disponibili in centro nella pretesa che altre migliaia di auto possano accedere, nella consapevolezza che non ci sarà alcuna sanzione, come già accade da mesi. Basta guardare cosa accade quotidianamente. Se il sindaco volesse fare due passi in centro si renderebbe conto che quello che gli raccontano sono solo banali bugie.

La situazione a Terni è peggiorata notevolmente, da una città a dimensione d’uomo è diventata una kasba in cui ormai si lascia la macchina ovunque, sulle fermate degli autobus, sulle discenterie per disabili, nelle aree pedonali, con migliaia di residenti impossibilitati a trovare un parcheggio nei pressi di casa per scendere un familiare in difficoltà, scaricare la spesa o caricare le valige, espropriati di un minimo di qualità della vita.

La cosa singolare è che i parcheggi interrati ed in superficie a servizio del centro storico ne esistono ben quattro: San Francesco e Largo Manni, cui detti un contributo determinante per la loro realizzazione, Corso del Popolo e quello di Piazzale Bosco in superficie. Terni è fra le città che ha il maggior rapporto fra il posti auto disponibili rispetto al numero degli abitanti ma anche quella che ha problemi seri nei rapporti con le società che li hanno costruiti per non mantenere gli impegni sottoscritti, basti vedere i problemi passati con la Parcheggi Italia per Largo Manni e la Corso del Popolo per quello omonimo.

E’ sempre latente il contenzioso con il Comune che prima costruisce i parcheggi ma poi, in barba agli impegni che sottoscrive, fa di tutto per incentivare gli automobilisti a non utilizzarli, con il rischio molto elevato che questa furbizia di ben poco momento porti ad un danno erariale da parte del Comune con la Corte dei Conti sempre molto attenta. Non solo, vale ricordare che la Ztl a Terni corrisponde ad una ellisse il cui asse centrale è di poche centinaia di metri per cui ben minimo è il percorso pedonale fra uno dei parcheggi centrali e Corso Tacito. E pensare che la Regione ha sottoscritto un accordo di programma per far ottenere circa 20 milioni al Comune di Terni per migliorare la qualità dell’aria, mentre il Comune cosa fa? Aumenta l’inquinamento aprendo la Ztl indiscriminatamente a tutti in base ad una cultura del permissivismo, agli antipodi di quella logica del rispetto delle regole che il sindaco di tanto in tanto, a fasi alterne, dichiara con toni roboanti di voler imporre in modo draconiano.

Sarà interessante vedere quante auto cercheranno di penetrare in Corso Tacito nelle ore in cui centinaia di cittadini vi passeggiano, oppure quanti falsi disabili, utilizzando i permessi della nonna continuano a lasciare l’auto ovunque sapendo che senza controlli la faranno comunque franca. Probabilmente anche in questo caso, a fronte di dichiarazioni inizialmente “guasconesche” si farà il contrario nel presupposto che tanto i ternani hanno la memoria corta. Siamo convinti che, appena verranno formalizzati i primi atti ispettivi da parte degli organi statali a ciò preposti, molti saranno coloro che si dovranno ricredere facendo marcia indietro.

Suggeriamo molto serenamente di andare a visitare città i cui centri storici sono frequentatissimi, ben tenuti, puliti, ordinati, ad esempio Trento che i nostri eroi conoscono bene per esserne tornati con le pive nel sacco. Continuare a promettere sfracelli per poi fare, come sostiene qualche giornalista di rango, troppo spesso cilecca non costituisce un buon viatico per conseguire vittorie nelle prossime elezioni comunali, presidenze del consiglio regionali e premierati a Palazzo Chigi le cui ambizioni faraoniche non fanno più neanche sorridere.

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