Fattore Umbro a convegno per un cibo sempre più sano e animali che non siano solo ‘numeri’

L’evento si è tenuto mercoledì ad Acquasparta

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Si è tenuto mercoledì a palazzo Cesi (Acquasparta) il convegno organizzato dall’azienda Fattore Umbro di Montecastrilli, in sinergia con la facoltà di agraria dell’università di Perugia, Assoavi – associazione di categoria del settore avicolo, Progetto Verde Luce della Fondazione Cotarella e partecipato da enti, associazioni di categoria regionali e dalle autorità locali. «L’incontro, dal titolo ‘L’innovazione nella tutela – Tutela nell’innovazione’ – riporta una nota degli organizzatori – rappresenta un binario a doppio senso che vuole esprimere due concetti importanti che riguardano tutti, riguardano quello che mangiamo ma soprattutto riguardano la salute e tutela dei consumatori e il benessere dell’animale. Il tavolo ha messo a confronto non solo l’azienda che produce, ma anche tutti i soggetti che concorrono a realizzare processi innovativi e sostenibili volti alla ‘tutela’. Dall’università alle associazioni di categoria, con il supporto degli enti, dei tecnici ed esperti e anche dei mass media, che hanno la capacità di restituire al pubblico questo lavoro corale e questa cultura che non è solo aziendale, ma è la rete virtuosa che fa ‘territorio’».

La mission

«Fattore Umbro – ha spiegato l’amministratore dell’azienda, Mirko Trappetti – prima start-up innovativa della regione, vuole creare un percorso virtuoso di cultura sul cibo e far capire che dietro a certe scelte e dietro a questo lavoro non c’è solo marketing, ma qualcosa di più grande: l’affetto e la necessità di far crescere il territorio secondo i parametri e gli obiettivi che l’Agenda ONU e l’Europa ci invitano ad adottare. Fattore Umbro è una filiera a metro zero, con un moderno centro di selezione in posizione centrale rispetto ai nostri allevamenti biologici e a terra, le uova non subiscono sollecitazioni da trasporto e dalla deposizione passano in pochissime ore al confezionamento. Una filiera circondata da uliveti biologici e apiari, dalle quali oltre la produzione del miele si misura la salubrità dell’aria».

I contributi

Il convegno ha avuto un programma concentrato su temi quali: antibiotic free e processi per sostituire la chimica attraverso oli essenziali, presentati dal dottor Francesco Lombardini, esperto di nutrizione animale. La politica europea nel settore avicolo e gli andamenti di questo mercato sono stati presentati dal direttore nazionale di Assoavi, Stefano Gagliardini. Il dottor Massimo Graziani, consulente Assoavi, ha illustrato il tema del pulcino maschio e ha evidenziato come Fattore Umbro tuteli gli animali e punti al loro benessere. Il professor Alessandro Del Bosco, docente in zooculture presso il dipartimento di scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’università di Perugia, ha presentato Future collaborazioni scientifiche in tema di benessere e qualità nelle filiere avicole tra Fattore Umbro e DSA3 sul tema dell’animale di fine produzione e la possibilità di reinserirlo socialmente come animale da cortile e compagnia. Approfondimento sul tema da parte della presidente provinciale di Coldiretti, Dominga Cotarella, che ha presentato il progetto Verde Luce realizzato dalla Fondazione Cotarella che ha l’obiettivo, attraverso la pet therapy, di curare patologie come i disturbi dell’alimentazione. Si tratta di un progetto che mette in luce l’aspetto riabilitativo sociale e rurale degli animali da cortile. Gianluca Fidenzi, responsabile produzione di Fattore Umbro, ha poi invitato al tavolo enti e istituzioni per interventi di confronto. Hanno apportato il loro contribut: Albano Agabiti (presidente Coldiretti Umbria), Giuseppe Malvetani (presidente provinciale Confagricoltura) e l’amministrazione comunale di Acquasparta. Chiusura colorata ed ironica da parte del mastro Gianfranco Vissani che ha messo in luce il ruolo importante dell’uovo nella cucina italiana e la sua storia nel panorama gastronomico della nostra regione. Vissani ha messo in primo piano la necessità di consumare cibo tracciabile che viene da luoghi sani e i più naturali possibili, perchè «la salute passa attraverso quello che mangiamo».

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