Lo strano caso del bar dell’ospedale di Perugia: rischio danno erariale

Il punto ristoro del nosocomio avrebbe ‘dimenticato’ di pagare un milione di euro nell’arco di dieci anni

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di Giovanni Cardarello

È possibile dimenticarsi di pagare un milione di euro di bollette della luce elettrica e per giunta di farlo nell’arco di dieci anni? A quanto pare sì. È quanto emerge, secondo il quotidiano Il Corriere dell’Umbria, dalle carte inviate dalla procura di Perugia a quella operativa presso la Corte dei Conti dell’Umbria, per valutare un possibile danno erariale.

La vicenda ha sede all’interno dell’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia e, per la precisione, riguarda il bar interno. Un vero e proprio punto ristoro che da diversi anni viene gestito da una nota società del territorio. Ultimo rinnovo avvenuto, con procedura ristretta indetta dell’azienda ospedaliera, nel settembre 2020. Il bar di un ospedale, per sua definizione, è un soggetto energivoro, ovvero sottoposto ad alto consumo di corrente. Un elemento che, per la particolare natura del servizio, viene specificato chiaramente in ogni assegnazione di concessione che sia tale. In sostanza il punto ristoro, posto all’interno di un qualsiasi ente pubblico, è obbligato a dotarsi di un proprio contatore in modo da contabilizzare lo specifico consumo nella bolletta che l’ente principale, in questo caso l’ospedale di Perugia, deve versare al gestore elettrico.

Ma nel caso del bar dell’ospedale di Perugia la normale prassi amministrativa è stata, singolarmente, bypassata di netto. In pratica il punto di ristoro non si è dotato del contatore e, in parallelo, i dirigenti preposti al controllo delle spese energetiche del nosocomio non avrebbero fatto nessun passo formale per verificare e regolarizzare la vicenda. Morale della favola: in questi giorni è emerso un dato anomalo, ovvero un ‘buco’ di quasi un milione di euro per bollette pagate dall’ospedale dal 2013 al 2023, ma non coperte dal bar del nosocomio stesso.

La vicenda, inevitabilmente, è finita nelle mani dell’autorità giudiziaria che, a sua volta, l’ha inoltrata a quella attiva presso la Corte dei Conti per verificare se è stato commesso un danno erariale. Nel frattempo tra l’azienda che gestisce il bar dell’ospedale e l’amministrazione dello stesso, è stato comunque sottoscritto un accordo per sanare la vicenda del contatore. L’intesa prevede l’installazione di un contatore autonomo in grado di contabilizzare i consumi del bar e, al tempo stesso, la rateizzazione dell’ammanco. Resta da capire se la Corte dei Conti riterrà sufficiente l’atto amministrativo.

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