di S.F.

«Durante il 2023 il pronto soccorso ha migliorato sensibilmente le sue prestazioni sia in termini quantitativi che in termini qualitativi». A metterlo nero su bianco è l’azienda ospedaliera di Terni nel maxi documento legato al piano triennale dei fabbisogni di personale 2024-2026: l’adozione provvisoria è stata firmata mercoledì dal direttore generale Andrea Casciari e, come di consueto, nel documento c’è il riepilogo numerico dell’anno appena concluso. Con indicazione su ciò che occorre in termini assunzionali.

Il pronto soccorso e la divisione
In linea di massima i dati indicati sono tutti positivi nel confronto con gli anni passati. Dal ‘Santa Maria’ c’è anche il focus sul PS che, tra i tanti, è di certo uno degli argomenti più ‘caldi’ da sempre. I numeri? «Nell’anno 2023 si è registrato un numero di accessi (48.788) superiore a quanto mai realizzato nella storia dell’azienda ospedaliera», viene specificato nella relazione firmata da Casciari stesso, dal direttore sanitario Pietro Manzi, dalla direttrice amministrativa Maria Mariani e dalla dirigente alle risorse umane Maria Rita Bruscolotti. «Basti pensare che nell’anno precedente si erano avuti 41.022 accessi e anche nel 2019, ultimo periodo pre-Covid, si era raggiunto un valore pari a 44.834 accessi». Circa il 3% dalla provincia di Perugia. Poi oltre 3 mila ingressi di cittadini residenti a Narni, 1.523 da Amelia e anche 412 da Spoleto. Risultano inoltre «7.336 accessi da parte di cittadini residenti nel territorio della Usl 2 escluso il distretto di Terni; nella stragrande maggioranza dei casi (circa l’80%), si tratta di cittadini ‘triagiati’ con assegnazione di codici di priorità minori (solo 309 per codice rosso, circa il 4% e 1.349 per codice arancione, circa il 18%)». Resta un problema: «La direzione aziendale ha supportato l’attività clinica mettendo in atto numerose attività concorsuali volte al consolidamento dell’organico, sebbene, come è noto, l’adesione alle attività concorsuali per la disciplina della emergenza urgenza è modesta».

I ricoveri, alta specialità e l’extraregionale
Per quel che concerne i ricoveri sono in linea con quelli del 2022: si passa da quota 23.624 a 23.915: «Si rileva che il numero totale dei ricoveri è diminuito in maniera contenuta dal 2018 al 2019 supportando una strategia di riduzione dei tassi di ospedalizzazione e di selezione dei setting assistenziali, mentre si è fortemente contratto nel corso del 2020 a causa della pandemia da Covid-19. Negli anni 2021,2022 e 2023 si è assistito ad un parziale recupero di quanto perso nel 2020», viene puntualizzato. Numeri positivi arrivano da due fronti: c’è un «marcato incremento» dell’attività di alta specialità per pazienti residenti in Umbria (+6,9% sul 2022, +19,7% rispetto al pre Covid): «Tali dati evidenziano che l’azienda ospedaliera di Terni continua ad essere sempre di più come punto di riferimento per i cittadini dell’Umbria per l’elevata complessità, in tal modo contribuendo alla riduzione della mobilità passiva extraregionale». Focus anche su quest’ultimo aspetto: «Nel 2023 si è ottenuto un ulteriore segno positivo rispetto all’anno precedente (+2,9%) facendo ipotizzare che la via verso il recupero del bacino di utenza extraregionale, dopo il forte stop subito negli anni 2020 e 2021 a causa della pandemia». Infine l’attività specialistica ambulatoriale: salto in avanti di circa un milione di euro per il volme finanziario (39,2 milioni di euro) e ciò contribuisce «alla riduzione dei tempi di attesa, i quali risultano come uno dei problemi principali della sanità italiana in generale».

Le assunzioni 2024 e la priorità
Capitolo personale, questione dedicata. Nel 2024 il ‘Santa Maria’ scrive nel documento che sono previste un totale di 161 assunzioni, 112 con reclutamento ordinario e 49 con stabilizzazioni che insistono su «posti coperti con contratti a tempo determinato attivati per esigenze straordinarie e che, conseguentemente, costituiscono incremento del fabbisogno ma non rilevano in termini di spesa». In più 14 progressioni fra le aree. In maggior misura si tratta di dirigenti medici (39), infermieri (21), operatori socio sanitari (16) e ostetriche (9). Ci sono poi dirigenti di struttura complessa (4), collaboratori amministrativi (6), tecnici sanitari di radiologia medica (4), un avvocato, un ingegnere e uno statistico. Se andrà effettivamente così lo vedremo più avanti, anche perché senza l’ok della Regione non si procede. Il piano assunzionale 2024 vale 77,6 milioni di euro e la priorità verrà data alla stabilizzazione del personale precario. La responsabile del procedimento è la dottoressa Raffaella Ranchetti.