Terni: «Ecco come mi hanno sfilato il Rolex. Gente che toglie fiducia nel prossimo»

Il racconto di un ternano vittima di una disavventura sabato mattina in zona Prefettura

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Disavventura di quelle spiacevoli per un ternano di mezza età che domenica mattina, poco dopo le ore 10, è uscito di casa per fare un giro con i propri cani. Mentre li stava caricando in auto, è stato avvicinato da una ragazza di 25/30 anni. A raccontare la vicenda, accaduta in una delle vie che si trovano alle spalle di palazzo Bazzani – sede di Provincia e Prefettura di Terni – è l’uomo, rimasto vittima del furto dell’orologio Rolex che aveva al polso. «Questa ragazza – spiega – mi ha avvicinato per dirmi che stava cercando lavoro e se poteva lasciarmi un biglietto con i suoi recapiti, se qualcuno avesse voluto contattarla. Con lei ho scambiato qualche parola, chiedendole che lavoro cercasse (fare le pulizie, gli ha risposto, ndR) e prendendo il biglietto. Poi ha voluto stringermi la mano e, unica cosa che mi ha poi insospettito, si è allontanata rapidamente da lì». Qualcosa non tornava e l’uomo, oltre a dare un’occhiata a portafogli e auto, ha fatto una piccola ricognizione e si è reso conto che il polso era meno ‘pesante’ del solito: «Dopo aver caricato i cani in auto, mi sono accorto che non avevo più con me il Rolex (valore circa 6 mila euro, ndR) che mia moglie mi aveva regalato per i miei 50 anni. Quella giovane me lo aveva sfilato senza che me ne accorgessi». A quel punto è stato assalito da un mix di disorientamento, rabbia, fastidio. «Il problema è che sono una persona che si mette a disposizione degli altri, di chi ha bisogno, e certe situazioni finiscono per cambiarti giocoforza. Ti fanno diventare sospettoso, magari a discapito di chi invece ha necessità sincere, trasparenti, oneste. Di più, penso di non aver sospettato nulla fino alla fine anche perché il tutto è accaduto a due passi dalla Prefettura e dal centro di Terni. Insomma in una ‘comfort zone’ affatto periferica o sospetta». Realizzato l’accaduto, l’uomo derubato ha raggiunto la questura di Terni – la denuncia la sporgerà lunedì, ndR – e ha verbalizzato il tutto con una pattuglia della Volante. La donna, con accento centro-sud americano, era alta 1.60/1.65 circa, capelli scuri, aveva in testa un cappellino bianco, indossava pantaloni e, legata, una felpa bianca. Possibile che, girato l’angolo dopo il furto, sia stata presa in consegna dai complici per fuggire rapidamente in auto dalla zona, forse proprio da Terni. «Tanta amarezza, sfiducia, uno poi se la prende anche con sé stesso – dice il ternano derubato – ma vorrei mettere in guardia tutti dal modus operandi di questi soggetti. Che tolgono fiducia nel prossimo, ed è il loro primo delitto». Ovviamente il biglietto lasciato conteneva recapiti del tutto inventati. Ma rappresenta comunque un reperto su cui indagare.

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