di S.F.
Dal 19 luglio 2016, giorno del sinistro, al giugno 2024. A quasi otto anni dal fatto, il Comune di Terni si appresta a riconoscere un altro corposo debito fuori bilancio a causa di un sinistro: pronto lo schema di accordo transattivo con stralcio del 30% per chiudere la partita. Per l’ente vale un esborso economico che sfiora i 18 mila euro.
In sostanza, come già più volte accaduto negli ultimi anni, si riconosce la legittimità del debito fuori bilancio. Il Comune fu infatti condannato al risarcimento del danno patrimoniale e non, oltre al carico ulteriore per interessi, rivalutazione e spese di lite. La Corte di appello di Perugia ha poi confermato la sentenza di I grado ed ecco che è sorto il problema. La posizione – si legge nel documento istruttorio preparato dal dirigente agli affari istituzionali Cataldo Renato Bernocco – rientrava «nella competenza del dissesto, tuttavia la stessa non è stata inserita tra quelle per cui l’Osl, con la deliberazione del 10 gennaio 2024, ha disposto l’accantonamento a fronte del contenzioso in essere, nonostante diversa indicazione in merito dell’avvocatura civica».
C’è dunque l’accordo bonario con risparmio del 30% rispetto a quanto imposto dalla sentenza del 2023. La somma in ballo è di 16.260 euro più varie spese in favore dell’Agenzia delle entrate-riscossione a titolo di imposta sulle sentenze ed il contributo unificato. In tutto l’esborso per il Comune ammonta a 17.957 euro con utilizo dell’accantonamento a fondo rischi contenzioso con variazione di bilancio. Una copia della delibera, una volta approvata dal consiglio comunale, sarà trasmessa alla procura della Corte dei conti.