Protestano i dipendenti di Decathlon: sciopero sabato 8 giugno

Mobilitazione nazionale per il contratto integrativo. Tre i punti vendita in Umbria

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I lavoratori del gruppo Decathlon Italia sono pronti ad incrociare le braccia, sabato 8 giugno, in occasione dello sciopero indetto a livello nazionale contro l’indisponibilità aziendale a definire un contratto integrativo aziendale, a distanza di oltre 12 mesi dall’avvio dei negoziati. La catena di abbigliamento e attrezzature sportive è presente anche in Umbria, dove si trovano tre dei 140 punti vendita aperti in Italia (in particolare a Perugia, Foligno e Terni).

Con una nota trasmessa alla direzione societaria, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno proclamato un pacchetto complessivo di 16 ore di sciopero, con una giornata di sciopero di 8 ore a livello nazionale indetta appunto per sabato e ulteriori 8 ore da organizzare a livello territoriale. Non verranno inoltre garantite le ore di lavoro straordinario supplementare e tutte le forme di flessibilità previste.

Nella missiva, le tre organizzazioni sindacali stigmatizzano l’andamento delle trattative, «caratterizzate da stop e riprese inconcludenti, unicamente finalizzate a dilatare i tempi dei negoziati». «Decathlon Italia non comprende i bisogni né i tempi delle lavoratrici e dei lavoratori», si legge in una nota unitaria. «In Italia da 30 anni con fatturati di anno dopo anno di milioni di euro, senza mai riconoscere né stabilità organizzative né retribuzioni di sostegno condivise, come ad esempio i ticket restaurant», prosegue la missiva. I sindacati puntano il dito anche contro l’utilizzo dei «contratti part-time con il massimo della flessibilità, lasciando i lavoratori prigionieri delle richieste dell’azienda». Nonché «contro un regolamento «applicato unilateralmente dall’azienda che, di fatto, in parte modifica le norme contrattuali vigenti».

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