Terni: altro appello. «La casa popolare ci spetta di diritto»

Lettera di Federico R.: «Il sindaco Bandecchi non mi ascolta e non so perché»

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di Federico R.

Con questo nuovo appello facciamo presente che abbiamo fatto a tutt’oggi 49 articoli giornalistici, presidi, due lettere al sindaco, due autotutele e un ricorso al Tar (pagato con apericena sociale) giudicato inamissibile perchè non è stata fatta la notifica ai controinteressati, per una casa popolare che ci spetta per diritto. Ma non è cambiato nulla.

Ci siamo sentiti dal 7 giugno 2023 con l’assessore comunale al welfare che in data 12 agosto 2023, con un comunicato stampa del Comune di Terni, comunicò che seguiva la nostra famiglia scrivendo: ‘Mi sono adoperata subito per fare il possibile per aiutarli…’. Ma il 13 novembre 2023 ci ha bloccati su Whatsapp. Non riusciamo a capire il motivo.

Fatto sta che siamo sempre a punto daccapo, cioè io sono invalido con una pensione di 340 euro circa al mese, mia moglie prende uno stipendio di 800 euro circa per sovraindebitamento, abbiamo tre figli minori di cui uno invalido, paghiamo 500 euro al mese di affitto. Non chiediamo sussidi (io nella mia vita ho sempre lavorato) ma una casa che, nonostante ne abbiamo diritto, ci è ancora negata dal 2017.

Attualmente siamo in graduatoria nel bando delle case popolari, ma su 80 alloggi disponibili siamo oltre i 100. Chiedo di nuovo aiuto a tutte le forze politiche e soprattutto al sindaco Bandecchi che finora, non capisco perchè, non mi ha mai ascoltato. Come io dedico tempo per andare a votare, ci deve essere qualcuno che dedica il suo tempo per ascoltare un cittadino.

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