Terni, Elisei Petrovici: «So cos’è l’inferno dei disturbi alimentari. Ora voglio aiutare gli altri»

«Ho intrapreso la strada della nutrizione perché sono stato sia obeso che anoressico. Venivo bullizzato. I miei pazienti mi chiamano ‘dottore trendy’»

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di Francesca Torricelli

Dalla Romania è arrivato a Terni che era solo un bambino. Oggi Elisei Petrovici ha 21 anni, è già laureato in scienze della nutrizione e dell’alimentazione umana attraverso un’università svizzera online e sta per aprire, nella città che lo ha visto crescere, la clinica ‘Petrovici Nutrizione’, mirata a curare i disturbi del comportamento alimentare. «Ho scelto di intraprendere la strada della nutrizione – racconta – perché fin da bambino sono stato bullizzato a causa del mio peso. Fino a 5 anni fa ero affetto da obesità di tipo 3 e sono arrivato a pesare 137 chili, poi negli ultimi due anni di scuola superiore ho vissuto l’inferno dell’anoressia nervosa e ho toccato i 56 chili. Posso dire che vivere entrambi i disturbi ha formato e modellato il mio cuore portandomi a scegliere poi quella che è oggi la mia professione».

Appena laureato Elisei ha «subito presentato domanda in una palestra al femminile gestita da una mia collaboratrice, Arianna, e in una clinica, dove conoscevo Michele, ho iniziato a collaborare con entrambe le figure professionali e ad avere i miei primi pazienti che mi chiamano ‘dottore trendy’. In Umbria c’è soltanto un centro di accoglienza per persone con disturbi del comportamento alimentare e si trova a Todi. Per quanto mi riguarda non basta perché in Italia abbiamo più di 3 milioni di persone che ad oggi soffrono di un disturbo del comportamento alimentare. Ho deciso quindi di aprire una clinica mia, presumibilmente a settembre 2024 perché stiamo ancora valutando diversi posti in città, dove all’interno lavoreranno anche un endocrinologo, un dietista, uno psicologo ed un personal trainer. Obiettivo finale sarà quello di sorreggere le persone e aiutarle a capire quanto in realtà l’educazione alimentare ad oggi sia fondamentale».

Alle persone che vorranno avvicinarsi alla clinica, Elisei vuole dire che «so come si sentono, so quello che stanno passando, so come ci si sente in un momento intimo con la propria tavola. A quelle ragazze che si sentono dire ‘quella cicciona’, oppure a quei ragazzi a cui dicono ‘mangia di più’, voglio dire che noi li aspettiamo, sia per un abbraccio che per un aiuto ad uscire da quel piccolo mostro».


LA VIDEOINTERVISTA

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