Terni: Mascia Aniello all’attacco. «Tradito il programma elettorale. Ma non finisce qui»

Dopo la presa di posizione della giunta Bandecchi, l’assessore dimissionario si toglie altri ‘sassolini’ dalle scarpe

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Non si arresta, per il momento, la ‘querelle’ fra l’ex assessore comunale all’ambiente – dimissionaria – Mascia Aniello e i suoi ex colleghi di giunta, in particolare colui che l’avrebbe – secondo la sua versione dei fatti – «aggredita verbalmente», tanto da farle decidere di rimettere il proprio incarico nelle mani del sindaco di Terni Stefano Bandecchi. La diatriba ora però si sposta su un piano ancor più politico, viste le critiche rivolte dalla stessa anche al primo cittadino sul tema delle acciaierie.

Terni: Aniello lascia la giunta comunale. «Un assessore mi ha aggredita verbalmente»

Dopo la presa di posizione della giunta – tutti meno il sindaco, il vicesindaco e, ovviamente, l’assessore Sergio Cardinali con cui la Aniello avrebbe avuto il pesante alterco – che ha fatto quadrato sostenendo come Cardinali sia stato provocato e abbia risposto in maniera ferma ma educata, l’assessore dimissionario torna sulla questione con una nuova nota.

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«Ho analizzato le dichiarazioni della giunta di Terni – afferma Mascia Aniello – pervenute a ben 12 ore da quanto esposto dalla scrivente: leggendo certe parole sovviene la parabola della rana bollita. La sottoscritta viceversa conferma non solo le aggressioni verbali ricevute, ma le comproverà anche in ogni sede. Aggiungo che, soltanto pochi giorni fa, con telefonate e messaggi, parte dello stesso esecutivo locale esprimeva in privato sincero turbamento per il contegno del collega. A maggior ragione invito allora gli interessati a procedere».

«Quanto al sindaco – afferma Aniello – due questioni: solo la violenza sessuale è violenza? Oltre all’incomprensibile sdoganamento di certi comportamenti, visto che ora ha assunto le deleghe all’ambiente, lo invito a chiarire perché nemmeno una delle puntuali indicazioni scritte dal suo stesso superconsulente, estremamente critico sulla megadiscarica, sia stata inserita nel protocollo di intesa Ast-Comune, motivo per cui stavo lasciando all’epoca, venendo stoppata dal primo cittadino medesimo. Anche qui comproverò in ogni sede quanto accaduto».

Poi le domande: «Sarebbe dunque questo il ‘punto di mediazione più alto nell’interesse dei cittadini’? Assicurare una cosa e farne un’altra, tradendo il programma elettorale a esclusivo vantaggio dei laudatores di un’azienda altamente inquinante? Non serve aver letto Noam Chomsky per riconoscere che, cambiati i suonatori, resta identica la mistificazione giocata ai danni dell’ambiente e della salute pubblica a Terni. Solo che stavolta non finisce così».

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