Consigliere comunale va a caccia durante il lavoro: contestata la truffa aggravata

In azione i carabinieri forestali di Città della Pieve: 30 le giornate di caccia irregolari

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Truffa aggravata a carico dell’azienda dove lavora – la Tsa, Trasimeno servizi ambientali -, dell’Inps e dell’Inail. La contestazione è nei confronti di un consigliere comunale 43enne di Panicale – presente nella scorsa legislatura e rieletto nell’attuale – in seguito ad accertamenti sulla base di una segnalazione all’autorità giudiziaria e alla prefettura di Perugia. In azione i carabinieri forestali di Città della Pieve.

«Incrociando minuziosamente – viene sottolineato – i dati delle timbrature badge nella sede di lavoro, i certificati medici per le numerose assenze e infortuni accorsi sul lavoro con i verbali di caccia al cinghiale della squadra a cui il consigliere comunale appartiene, sono emersi casi di contestuale presenza sul posto di lavoro e sulle battute di caccia e, nella maggior parte dei casi, la presenza alle battute avvenivano durante periodi di assenza dal lavoro per malattia o infortunio». L’indagine ha riguardato i periodi ottobre-gennaio delle stagioni di caccia 2021/2022, 2022/2023 e 2023/2024. C’è stata la collaborazione della Tsa e dell’ambito territoriale di caccia Atc Perugia 1.

«La segnalazione è quindi scattata obbligatoria all’autorità giudiziaria e contestualmente a Inps e Inail per accertare le somme indebitamente erogate dalle stesse durante le malattie e infortuni in cui veniva svolta l’attività venatoria». I reati contestati all’uomo sono truffa aggravata nei confronti del datore di lavoro per i giorni in cui risultava essere presente sul posto di lavoro mentre firmava la presenza alle battute di caccia al cinghiale e di falso ideologico per induzione a pubblico ufficiale (medico di base) in certificati e contestuale truffa aggravata a carico di Inps e Inail «in quanto partecipava alle battute al cinghiale nei giorni di assenza per infortunio e malattia. Al vaglio anche i comportamenti e le dichiarazioni rilasciate dagli altri cacciatori della stessa squadra di caccia al cinghiale atte ad agevolare e favorire le attività illegali contestate dai forestali». Sotto indagine c’è un altro componente della squadra.

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