Terni, sanzioni: il Comune rilancia sulle riscossioni. In ballo 30 milioni di euro

Mirino sulle violazioni al codice della strada, ma non solo. In arrivo la nuova gara per l’affidamento quadriennale

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di S.F.

Un totale da 29 milioni e 730 mila euro per i ruoli d’annualità dal 2020 al 2026 (violazioni al codice della strada) e poco più di 200 mila euro per quelle diverse dal cds dal 2023 al 2027. È l’importo complessivo lordo (di mezzo anche le maggiorazioni e le spese) messo nero su bianco dal Comune di Terni nell’ambito della nuova gara per l’affidamento quadriennale del servizio di accertamento e riscossione dei proventi derivanti dalle sanzioni legate al codice della strada. Nel documento viene anche prospettata la possibilità di una procedura deserta per via dell’aggio. C’è una certezza, il cospicuo bottino da riscuotere. Il tempo dirà se l’operazione avrà un esito positivo o meno.

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L’importo lordo indicato

L’atto di indirizzo è firmato dal dirigente della direzione ufficio unico delle entrate comunali Claudio Carbone e dall’assessore al bilancio Michela Bordoni, ora palla al consiglio comunale. A dare i numeri sugli importi in ballo ci ha pensato la direzione polizia Locale e per ciò che riguarda – pubblichiamo lo schema a fianco – le annualità dal 2024 al 2027 si tratta di stime indicative. Tutto ciò tenendo conto «della volontà di minimizzare le spese per le ‘maggiorazioni’ attraverso un tempestivo invio delle lettere pre-ruolo, nonché di velocizzare le successive fasi relative alla riscossione coattiva ai fini di massimizzare le entrate dei ruoli dell’Ente». Gli obiettivi sono i soliti, in particolar modo evitare la «formazione di consistenti sacche di elusione e di evasione tributaria», «ridurre la consistenza dei residui attivi che impattano negativamente sulla gestione della liquidità» e «favorire una politica di potenziamento della dotazione organica del personale». C’è fretta, in particolar modo per le prime annualità.

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I residui attivi per violazioni al Cds ’18-’23

Palazzo Spada ha in essere due contratti con Ica (firmato il 27 settembre 2019) e Municipia (12 marzo 2021) per i servizi di accertamento e riscossione (anche coattiva) legati ai vari tributi comunali. Il terzo pezzo del puzzle attuale è l’affidamento della polizia Locale all’Ader (Agenzia delle entrate) dei carichi per le sanzioni amministrative per violazioni al codice della strada: come noto, quest’ultimo, è il punto di maggior criticità visto che nel piano di estinzione dell’Osl sono stati indicati ben 17,1 milioni di euro di accertamenti di ruoli. Con tanto di polemiche estive nel 2023. Lo scorso 22 maggio la direzione attività finanziarie ha fatto la propria relazione sulla consistenza dei residui attivi su questo fronte: dal 2018 al 2023 sono ben 16,2 milioni di euro.

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Il dg Carbone

D’altronde i carichi affidati ad Ader sono di difficile esazione e lo scorso 11 marzo il consiglio dei Ministri ha approvato – in via preliminare – un nuovo decreto legislativo per la disciplina sulle comunicazioni di inesigibilità sull’infruttuoso inizio della riscossione: prevede dal 2025 il ‘discarico automatico’ decorsi cinque anni, «ad eccezione di quelli i cui crediti sono oggetto di procedure esecutive». Ed ecco il perché della mossa comunale: «Diventa obiettivo prioritario individuare soluzioni dirette a sostenere l’attività dell’agente della riscossione Ader, posto che con la riforma anzidetta potrebbe verificarsi un ulteriore rallentamento dell’attività di esazione». La nuova procedura in partenza c’è anche per allineare la scadenza del contratto con Ica rispetto a quella di Municipia (riscossione delle entrate tributarie ed extratributarie).

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La sede di Ica

Infine l’aggio (nell’assestamento di bilancio c’è una corposa cifra in tal senso in vista della gara 2024), argomento che di recente ha turbato e non poco il sindaco Stefano Bandecchi. Si stabilisce che quello posto a base di gara non «sia superiore a quello riconosciuto ad Equitalia, pari all’attualità alla percentuale dell’1%. Rimettendo, nel caso di gara deserta, alla direzione dell’ufficio unico delle entrate l’istruttoria ulteriore per valutare l’applicazione di un aggio compatibile con quello medio di mercato praticato per la tipologia di servizi». L’1% sarà in misura fissa. A ciò si aggiungerà una base d’asta di 2 euro per ogni pratica definita – soggetta a ribasso – come ulteriore compenso. Infine è stata calcolata presuntivamente la media per la capacità di riscossione rispetto ai ruoli trasmessi ai vari concessionari nel corso del tempo: «Per le annualità più datate si attesta tra il 21 e il 28%», mentre per le più recenti tra il 5 e il 12%. Ulteriore tentativo lanciato.

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