Terni, riavvio inceneritore Bioter: ora tocca al Consiglio di Stato

Impugnata l’ordinanza del Tar Umbria che ha detto no all’istanza cautelare della società. La Bioter non molla

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di S.F.

Riavvio ed esercizio dell’impianto di coincenerimento dei rifiuti non pericolosi in mano alla Bioter di Roma, la partita prosegue al Consiglio di Stato. La società laziale non molla dopo il no ricevuto dal Tar Umbria in merito all’istanza cautelare per sospendere il provvedimento della Regione Umbria: alla base dello scontro c’è la richiesta di presentazione di un’istanza di riesame dell’autorizzazione integrata ambientale per poter procedere.

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Foto gennaio 2024

Tolto di mezzo l’inghippo con il Comune (ne ha parlato non più di tardi di ieri, lunedì 1° luglio, il sindaco Stefano Bandecchi durante il consiglio comunale chiedendo di rimandare in IV commissione l’analisi di ciò che è accaduto a gennaio), ora la Bioter ha messo nel mirino la nota della Regione del 9 febbraio scorso in riferimento all’avvio del riesame Aia: «L’impianto in oggetto è pacificamente fermo – era stato specificato dai magistrati del Tar Umbria – da diversi anni per causa estranee al presente giudizio. Non è ravvisabile un pericolo di danno grave e irreparabile direttamente connesso alla nota gravata, atteso che l’avvio della procedura di riesame non si pone come ostativo ad attività meramente manutentiva dell’impianto, come espressamente dichiarato dalla difesa regionale». Con udienza pubblica di merito fissata al 22 ottobre 2024. Tuttavia la società non ha atteso e si è mossa impugnando l’ordinanza cautelare del tribunale amministrativo regionale. Udienza in arrivo.

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