Dopo l’intervista al capogruppo del Pd al Comune di Terni, Francesco Filipponi, che si è soffermato sullo ‘stato di salute’ del partito dopo le elezioni europee e amministrazione, e soprattutto sulle prospettive e le strategie in vista delle prossime regionali, accogliamo qui la riflessione di un altro esponente Dem, il sindaco di Baschi Damiano Bernardini, che fa riferimento anche alle parole del consigliere Filipponi per sviluppare la propria analisi. Segno di un dibattito che inizia ad animarsi e che coinvolge anche gli amministratori locali.
di Damiano Bernardini
Sindaco di Baschi
In questa fase che segue le elezioni europee e amministrative, il Partito Democratico dell’Umbria, insieme al campo del centro sinistra, torna a respirare un diffuso entusiasmo. La nostra regione appare nuovamente contendibile, con uno slancio che, per certi versi, potremmo definire persino inaspettato.

La spinta emotiva, tuttavia, deve lasciare spazio anche per una analisi più ampia e approfondita. Se da un lato l’esperienza di Perugia consegna una giusta dose di ottimismo, supportata anche da molti territori e piccoli comuni che hanno ottenuto risultati veramente confortanti, necessita rilevare come nel comprensorio ternano vi sia ancora esitazione nell’assumere scelte che facciano intravedere quella necessaria dose di coraggio.
A tal proposito sento di condividere il richiamo del consigliere ternano e membro della segreteria regionale, Francesco Filipponi, che in questi giorni ha invitato proprio al coraggio e alla generosità, per far sì che una svolta tangibile possa concretizzarsi anche nella provincia di Terni.
Sono convinto che questa svolta passi da una volontà di innovare in maniere diffusa. Innovare significa anche accettare di ‘stare scomodi’, mettersi in discussione, rinunciare all’istinto di conservazione, essere disposti all’autocritica. In definitiva, cambiare laddove necessario, in particolare laddove i risultati nei nostri confronti non sono stati all’altezza del dato medio.
Quando si decide di innovare i risultati non tardano ad arrivare. Una dimostrazione l’abbiamo avuta anche nella città di Orvieto, dove un Partito Democratico completamente rinnovato ha guidato una coalizione che ha ottenuto un risultato andato oltre le aspettative della vigilia, mancando la vittoria per poco più di 150 voti. In questo caso abbiamo toccato con mano la generosità di chi ha saputo lasciare spazio a volti, nomi e storie in grado di interpretare una nuova stagione.
La strada non può che essere questa. Ma dovrà necessariamente trovare la più ampia condivisione in tutto il territorio provinciale, altrimenti continueremo a parlare di esperienze positive disomogenee, che potrebbero non bastare per condurre nel migliore dei modi una sfida complessa come quella delle elezioni regionali. Facciamo presto, c’è tanto in palio e la sfida è alla nostra portata se decidiamo di giocarla davvero con uno spirito diverso.