di Giovanni Cardarello
Il sindaco di Spoleto Andrea Sisti è stato eletto all’unanimità, presidente dell’Auri, l’Autorità umbra rifiuti e idrico. L’elezione è avvenuta lunedì a Foligno e segna il passaggio di consegne con il sindaco di Todi, Antonino Ruggiano. Sisti è il terzo presidente dell’Auri dopo dopo l’ex sindaco di Corciano Cristian Betti e, appunto, il sindaco di Todi.

Nel corso dell’assemblea, la più partecipata di sempre, erano presenti 64 tra sindaci e amministratori dei 92 comuni umbri dell’Auri. Vice presidente è stata eletta Roberta Tardani, sindaco di Orvieto. Eletto, sempre all’unanimità, anche il consiglio direttivo composto dal presidente Sisti (Spoleto), dalla vice presidente Tardani (Orvieto) e dai sindaci o delegati dei comuni di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Marsciano, Magione e Stroncone.
Ho accolto con grande orgoglio la fiducia che i comuni umbri hanno voluto riservarmi affidandomi un incarico così importante e centrale per la nostra regione – ha detto Andrea Sisti dopo la sua elezione -. La gestione integrata dei rifiuti, così come quella del servizio idrico integrato, richiede una capacità di visione e di prospettiva ormai indispensabili, perché si tratta di considerare nel suo insieme l’intero territorio regionale e di dare risposte all’altezza delle sfide che l’attuale contesto storico, politico ed economico ci pone. A partire da oggi e nei prossimi anni il mio impegno in questo senso sarà massimo, a servizio dei Comuni umbri».

Gli ha fatto eco la vice presidente Tardani: «Ringrazio i colleghi sindaci per la fiducia che mi hanno accordato e ringrazio il consiglio direttivo e il presidente uscente Antonino Ruggiano per l’importante lavoro svolto in questi anni. In un clima di grande concordia e collaborazione è stato gestito un periodo molto particolare, caratterizzato da profondi cambiamenti sia normativi che dovuti alle congiunture internazionali, che hanno inciso anche sulle politiche tariffarie sulle quali si è profuso il massimo impegno affinché impattassero nel minor modo possibile sui cittadini. L’auspicio – ha aggiunto Tardani – è che il nuovo consiglio direttivo possa affrontare con lo stesso spirito il lavoro che lo attende e si possano portare a termine, senza tentennamenti, le indicazioni del nuovo piano regionale dei rifiuti che ha recentemente ottenuto il riconoscimento della Commissione Europea ma che soprattutto, dopo anni di mancate scelte che hanno penalizzato territori come quelli di Orvieto, Magione e Città di Castello, ha finalmente delineato un sistema di chiusura del ciclo dei rifiuti che rende residuale il ricorso alle discariche e garantirà un futuro sostenibile alla nostra regione».
All’assemblea dell’Auri erano presenti i rappresentanti dei comuni di Allerona, Amelia, Arrone, Assisi, Baschi, Bastia Umbra, Bettona, Bevagna, Campello sul Clitunno, Cascia, Castel Ritaldi, Castel Viscardo, Cerreto di Spoleto, Città di Castello, Collazzone, Corciano, Costacciaro, Deruta, Fabro, Foligno, Fossato di Vico, Fratta Todina, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Gualdo Tadino, Gubbio, Lisciano Niccone, Lugnano in Teverina, Magione, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, Monte Santa Maria Tiberina, Montecastrilli, Montecchio, Montefalco, Montefranco, Montegabbione, Monteleone d’Orvieto, Montone, Narni, Nocera Umbra, Norcia, Orvieto, Panicale, Parrano, Passignano sul Trasimeno, Perugia, Pietralunga, Poggiodomo, Porano, San Gemini, San Giustino, San Venanzo, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Spello, Terni, Todi, Torgiano, Trevi, Valfabbrica e Valtopina.
Il portavoce umbro e consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, augura «buon lavoro» al sindaco Sisti e a tutti gli altri sindaci coinvolti: «Il bando per la costruzione del nuovo inceneritore, emanato a ridosso della scadenza del mandato e alla vigilia del rinnovo del consiglio direttivo – afferma De Luca -, è stato l’ultimo sgarbo di una destra che come regalo ai cittadini umbri intende riportarli indietro nel medioevo. Siamo certi che il nuovo direttivo saprà interpretare i veri principi della transizione ecologica e di una politica basata sul massimo recupero di materia, sul riciclo e sul riuso anzichè sull’incenerimento. Come Movimento 5 Stelle siamo determinati a rivedere le scelte adottate fino ad ora, forzature politiche di una destra antistorica che ha abbandonato la vocazione green della nostra regione, proclamata solo a parole ma smentita nei fatti. La nostra priorità sarà quella di redigere un nuovo Piano dei rifiuti che non preveda l’incenerimento a conclusione del ciclo, decisione presa senza una reale necessità o adeguata produzione di materia in Umbria».