di S.F.
Post dissesto del Comune di Terni, si entra in una nuova fase dopo il massiccio invio delle proposte transattive al 70% ai creditori rimasti in ballo. Sì, perché in molti hanno accettato per chiudere la questione, altri no: scatta dunque la procedura per mettere la parola fine alle residue posizioni debitorie «in tempi brevi» ed evitare così ulteriori oneri. Nonché il rischio di subire procedure esecutive.
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In sostanza il nuovo input amministrativo è rivolto a coloro che hanno rifiutato la transazione, chiedendo al contempo il versamento dell’intero credito. C’è anche altro: «Alcuni creditori non hanno riscontrato la proposta transattiva dell’amministrazione per irreperibilità all’ indirizzo fornito o fallimento dell’impresa ma si rende comunque necessario mettere gli stessi nelle condizioni di conoscenza, anche nel rispetto del principio della par condicio creditorum». Ulteriori soggetti hanno un credito tributario maturato nel periodo del dissesto e di conseguenza hanno chiesto la compensazione attraverso i debiti tributari.
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Infine una curiosità : «Alcuni creditori intendono accettare la proposta di definizione transattiva già inviata dal sindaco ma non hanno accesso a mezzi di comunicazione digitale per velocizzare il rapporto con l’amministrazione». Risultato: c’è il semaforo verde per un modello di dichiarazione della posizione creditoria di semplice compilazione da inviare ai creditori. Con l’obiettivo di velocizzare il tutto. Firmano l’assessore Michela Bordoni e la dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci.
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Il corposo gruppo comunale che dal 20 febbraio – data formale della determina – si è occupato della definizione della questione è formato da Angela Mattioli, Federico Teodori, Mauro Neri, Gian Michele Passeri, Massimiliano Difilippi, Marco Montanucci, Giulia Scosta, Marco Gatti, Nicoletta Belfiore, Fiorenza Pagliari, Nadia Navarra, Andrea Giuseppe Stentella, Elisabetta Torti e Barbara Brizi. Per loro, come noto, c’è stato un impegno di spesa ad hoc da 52 mila euro per l’operazione post dissesto. Il modello di dichiarazione sarà a disposizione negli uffici. Da palazzo Pierfelici scrivono che il credito dei soggetti che hanno rifiutato è di «importo non rilevante». Vedremo gli sviluppi.
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