di Giovanni Cardarello
In principio fu il VIC 20, poi arrivarono il Commodore 16, l’iconico Commodore 64/129 e l’Amiga. Infine furono immessi sul mercato i personal computer che tra gli ani ’80 e i ’90 hanno avviato all’informatica intere generazioni di appassionati. Poi nel 1994 il fallimento. Ma la Commodore, pur non essendo direttamente legata all’industria nata negli Stati Uniti nel 1976, ha continuato a solcare i mari dell’informatica nei successivi trent’anni, anche se con alterne fortune.
Oggi la Commodore vive grazie a due brand, Amiga e Commodore, entrambe di proprietà della Commodore International Ltd che attraverso 23 consociate sparse nel globo continua a produrre e a sfornare progetti. Una di queste si trova in Italia, ad Orvieto, ed è la Commodore Industries. Azienda che in queste ore è salita prepotentemente alla ribalta per un importante progetto in via di realizzazione.
La Commodore Industries ha infatti annunciato la firma di un accordo con Pixart, gruppo argentino leader nella produzione elettronica, per la realizzazione di una nuova linea di laptop equipaggiati con i processori Qualcomm XElite, basati su tecnologia Arm e fortemente orientati all’AI. Dopo mesi di intense trattative e pianificazioni strategiche, le due aziende hanno raggiunto un accordo per la produzione e distribuzione globale di cinque nuovi modelli, progettati per rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione, con architetture ibride supportate da intelligenza artificiale.
«Attraverso questa collaborazione – ha spiegato ad Ansa Luigi Simonetti, ceo di Commodore industries – puntiamo a costruire non solo il presente ma anche il futuro del brand, riaffermando il nostro impegno verso l’innovazione e la qualità ». Innovazione e qualità che usciranno direttamente dalle linee di produzione degli stabilimenti situati in Umbria, ad Orvieto. Linee di produzione con cui Commodore supporterà attivamente gli sforzi delle Pixart Industries mettendo in opera assemblaggio, produzione, sviluppo e assistenza.
Un progetto in cui il Made in Italy in campo tecnologico, che da troppo tempo manca nel nostro Paese, tornerà ad essere attivo e, nelle intenzioni, protagonista. L’obiettivo commerciale è chiaro, riportare il marchio Commodore nei punti vendita fisici e online e creare i presupposti per far conoscere alle nuove generazioni un brand che ha fatto la storia dell’informatica. Un concetto che sottolinea con nettezza Gabriel Ortiz, ceo delle Pixart Industries: «Siamo estremamente entusiasti di collaborare con Commodore Industries, un marchio che ha segnato la storia dell’informatica e dell’elettronica».