di S.F.
Sei posizioni debitorie del Comune non inserite nel rendiconto finale di gestione dell’Organo straordinario di liquidazione. Il curioso fatto ha portato l’esecutivo Bandecchi ad approvare un ulteriore atto di indirizzo legato al post dissesto dell’ente: c’è da pagare attraverso il prelevamento dal fondo passività potenziali come normato dall’articolo 176 del Tuel.
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Perché accade una cosa del genere? Semplicemente, in seguito alle istanze presentate al Comune da parte di alcuni creditori per avere il rimborso di tributi versati erroneamente, è emerso che in sei casi non c’era stato l’inserimento nel rendiconto finale di gestione dell’Osl. E di conseguenza non c’è stato nemmeno il relativo accantonamento per il pagamento del debito dopo la chiusura del dissesto. Ora palazzo Spada ha fretta di chiudere la partita per evitare ulteriori oneri di legge, ma soprattutto non avere a che fare con procedure esecutive. Si tratta infatti di crediti certi, liquidi ed esigibili.
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La cifra in ballo? Poco meno di 18 mila euro, in maggior misura per un’unica posizione (la Pubblicittà Spa di Milano per il rimborso a titolo di Icp, l’imposta comunale pubblicità). Coinvolte anche Credito Emiliano Spa (sempre Icp), Logistica integrata e servizi srl (Tasi), fondazione Sergio Secci (Imu, Tasi) e il Comune di San Ginesio (Macerata) per l’Imu. Proprio nei giorni scorsi il sindaco Stefano Bandecchi – durante il consiglio comunale – era tornato ad attaccare l’Organo straordinario di liquidazione per il lavoro svolto in città. A suo dire non buono, per usare un eufemismo. Firmano il primo cittadino stesso, l’assessore al bilancio Michela Bordoni e il dirigente dell’ufficio unico delle entrate Claudio Carbone, quest’ultimo per la parte tecnica.