‘Alta specialità a ‘km zero’: la chirurgia toracica incontra il territorio – Focus sul versamento pleurico’. Questo il titolo del convegno che si svolgerà sabato 19 ottobre, dalle ore 8 alle 14 all’hotel Garden di Terni. Il versamento pleurico è una condizione complessa che richiede un approccio medico-chirurgico coordinato. Nonostante la sua frequenza, a Terni manca ancora un percorso sanitario dedicato.
Proprio per questa ragione il seminario, il cui responsabile scientifico è il professor Mark Ragusa, direttore della struttura semplice dipartimentale universitaria di chirurgia toracica dell’azienda ospedaleria ‘Santa Maria’ di Terni, si pone l’obiettivo di far il punto sulle metodiche diagnostiche e terapeutiche attualmente disponibili nella gestione di pazienti affetti da versamento pleurico. Inoltre, saranno presentate tecniche innovative e saranno sottolineati i risultati delle principali metodiche diagnostiche. Ci sarà la partecipazione di esperti di fama nazionali come il dottor Lucio Casali e, grazie al contributo di tutti i professionisti del territorio, si definirà un nuovo percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale per il versamento pleurico, traendo ispirazione dall’esperienza positiva del Pdta delle neoplasie polmonari.
Il programma
La prima sessione dal titolo ‘il setting internisti’ inizierà alle 9.15 con la presidenza di Gaetano Vaudo, la moderazione di Luca Di Cato, Roberto Ferranti e Fabio Loreti. Si parlerà di ‘inquadramento nosologico del versamento pleurico’ con Leandro Sanesi. Si proseguirà alle 9.30 con ‘diagnostica per immagini’ con Carlo Perna e alle ore 9.45 ‘versamento pleurico non neoplastico’ con Filippo Bernardini. Alle ore 10 sarà affrontato il tema de ‘l’empiema pleurico: integrazione infettivologo-chirurgo’ con Cinzia Di Giuli e Carlo Luigi Cardini. Si prosegue alle ore 10.15 con ‘il drenaggio toracico: tips and tricks’, protagonisti Benedetta Enrico e Roland Peraj. Lucio Casali terrà la lezione magistrale su ‘alle origini del versamento pleurico: il ruolo del medico’.
Nella seconda sessione si analizzerà il setting oncologico. Presidente Francesco Puma, moderatori Sergio Bracarda, Fabrizio Armando Ferilli e Fabio Trippa. Alle ore 11.35 ‘il mesotelioma pleurico: epidemiologia, fattori di rischio e prevenzione’ sarà affrontato con llenia Folletti, si prosegue alle ore 11.50 con ‘versamento pleurico neoplastico: inquadramento e nuove prospettive terapeutiche’ con Stefano Santoprete. Alle ore 12.05 spazio ad ‘approcci innovativi al trattamento del NSCLC avanzato: obiettivo OS’ con Cristina Zannori. Sarà poi la volta di ‘quando la palliazione diventa cura: il ruolo della radioterapia nel paziente NSCLC oligometastatico’ con Fabio Arcidiacono. Alle ore 12.35 ‘videotoracoscopia: anestesia generale vs. awake thoracoscopy’ con Claudio Fiorelli. Alle ore 12.50 ‘proposta di percorso aziendale per il versamento pleurico’ di Valentina Tassi e Daina Pietraforte. Si prosegue alle ore 13 con la discussione e alle ore 13.15 tavola rotonda dal titolo ‘incontro per una migliore integrazione ospedale-territorio’ con Mark Ragusa, Mauro Barabani, Massimo Bracaccia, Annarita Fiore, Alessandro Moscatelli, Giorgio Parisi, Diego Gentileschi Sandro Rossi e Antonio Votino.

Gli obiettivi del convegno
«La definizione di versamento pleurico – afferma il professor Ragusa – include una gamma di condizioni cliniche diverse per eziologia, gravità e prognosi, ma accomunate dal fatto che per essere gestite al meglio occorre applicare un corretto approccio medico-chirurgico. Nello specifico della realtà ternana, bisogna ammettere che al momento attuale non esiste un percorso sanitario coordinato che affronti in maniera organica il problema del versamento pleurico. Il convegno che presentiamo, che fa seguito al precedente evento dell’ottobre 2022 dedicato al nodulo polmonare, e ne conserva l’impostazione ed anche il format strutturale, ha lo scopo di fare il punto sulle metodiche diagnostiche e terapeutiche attualmente disponibili nella gestione dei pazienti affetti da versamento pleurico. Verranno presentate tecniche innovative che stanno entrando a far parte dell’armamentario terapeutico e verranno sottolineati i risultati delle principali metodiche diagnostiche, con particolare riferimento a quelle non invasive (ecografia). Avremo inoltre il piacere di ascoltare l’autorevole contributo di un esperto nazionale qual è il professor Lucio Casali, che terrà una lezione magistrale sull’argomento. Consideriamo aspetto qualificante del convegno – aggiunge Mark Ragusa – il coinvolgimento attivo nei lavori e nella presenza in sala di tutti gli operatori sanitari, medici e professioni sanitarie appartenenti non solo all’azienda ospedaliera, ma anche all’azienda Usl territoriale ed ai colleghi della medicina generale, la presenza dei quali viene ritenuta fondamentale per la riuscita di questo incontro. Nel corso dei lavori verrà infatti proposto un percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale teso a snellire e rendere più efficiente il protocollo di studio e cura dei pazienti affetti da versamento pleurico. Crediamo fortemente – aggiunge il primario della chirurgia toracica di Terni – nella validità di un approccio integrato, multidisciplinare, a problematiche cliniche complesse come quella oggetto di questo convegno, forti anche dei lusinghieri risultati che registriamo da parte del Pdta sulle neoplasie polmonari, presentato al precedente evento del 2022».
La chirurgia toracica del ‘Santa Maria’
«L’area di interesse della struttura di chirurgia toracica, a me affidata dal maggio 2015 – prosegue il professor Ragusa – è costituita da ogni patologia pleurica, broncopolmonare, diaframmatica e mediastinica, di natura neoplastica e non, che sia suscettibile di intervento chirurgico. Rientrano tra tali patologie i tumori benigni e maligni del polmone, il mesotelioma pleurico, i tumori del timo, le metastasi pleuriche da tumori del torace ed extra-toracici, l’empiema pleurico, il pneumotorace, l’enfisema bolloso, i traumi del torace, le ernie diaframmatiche e diverse patologie esofagee. Il trattamento può essere eseguito sia mediante accesso chirurgico standard (a cielo aperto) che mini-invasivo, a seconda dei casi. Meritevole di nota è l’intensa attività diagnostica nelle patologie del mediastino, che nasce dalla stretta collaborazione con i reparti di oncologia ed oncoematologia dell’azienda ospedaliera e con reparti analoghi di ospedali regionali ed extraregionali. L’offerta diagnostica in questo settore superspecialistico – prosegue Mark Ragusa – copre tutte le procedure oggi applicabili per la definizione delle patologie di questa regione del torace, con particolare riferimento ai linfomi ed alle patologie tumorali polmonari, oltre che a patologie di natura infiammatoria quali la sarcoidosi. Vengono eseguiti interventi che consentono di effettuare prelievi bioptici a carico delle stazioni linfonodali del mediastino, mediante tradizionale accesso medastinoscopico, mediastinotomico o con agobiopsia eseguita dall’interno dell’albero bronchiale con guida ecoendoscopica (EBUS), oltre che per via toracoscopica. L’impiego di tali metodiche ha consentito il raggiungimento della diagnosi in oltre il 90% dei casi trattati, sia in EBUS che in mediastinoscopia cervicale. Nell’ambito dell’attività diagnostica inoltre, del tutto recentemente si è dato inizio all’esecuzione delle procedure di videotoracoscopia diagnostica in sedazione cosciente (‘awake thoracoscopy’). L’intervento prevede l’effettuazione di biopsie pleuriche con metodica mini-invasiva, senza l’ausilio dell’anestesia generale, quindi senza intubazione, che in alcune tipologie di pazienti potrebbe presentare controindicazioni. Con tale variante della metodica, durante la procedura il paziente viene mantenuto cosciente ed in respiro spontaneo, ma senza avvertire il dolore delle manovre chirurgiche. Infine, ma non per importanza, dal 2019, nei casi previsti, vengono eseguite lobectomie polmonari con approccio totalmente mini-invasivo (VATS-lobectomy), che prevedono mini-accessi cutanei sul torace ed un recupero post-operatorio più rapido e meno doloroso per il paziente. Per dare un’idea di quello che intendiamo, fino a non molti anni fa la degenza post-operatoria, dopo intervento di lobectomia polmonare, oscillava tra 7 e 10 giorni. Oggi, con le metodiche che applichiamo, il paziente viene dimesso tra la terza e la quarta giornata post-operatoria. In ogni caso, anche nei casi di lobectomia ‘a cielo aperto’, le incisioni chirurgiche sono ormai molto ridotte come estensione, con conseguente riduzione del dolore post-operatorio e migliore risultato estetico. Attualmente l’80% circa delle lobectomie polmonari viene eseguito nel nostro centro con tecnica VATS. Dal febbraio 2022 – prosegue il primario – è stato attivato il PDTA ‘Neoplasie polmonari’, coordinato dalla chirurgia toracica e dal reparto di oncologia che, sulla base dell’attività del gruppo multidisciplinare per l’oncologia polmonare, ha ottimizzato e snellito i tempi alla diagnosi per i pazienti affetti da sospette lesioni neoplastiche polmonari. La struttura nel 2023/2024 ha visto un incremento del fatturato di oltre il 20%, nonostante le pesanti restrizioni in termini di disponibilità di sala operatoria a causa della carenza di anestesisti. Abbiamo avuto un 20% di incidenza di casi da fuori regione. In questi anni la mortalità operatoria è stata virtualmente zero, i tassi di reintervento nella prima settimana altrettanto (tre casi in 7 anni, con una media di circa 250 procedure l’anno tra piccole medie e maggiori). Le sopravvivenze per i pazienti oncologici sono in linea con i dati internazionali. Ad ulteriore conferma dello sforzo qualitativo compiuto dalla equipe di chirurgia toracica nella sede ternana, in questi anni – conclude il professor Ragusa – possiamo segnalare che nell’anno 2023 la nostra struttura universitaria ha raggiunto il miglior indice di performance dell’azienda ospedaliera, ex-aequo con la struttura di chirurgia colo-proctologia ospedaliera. Sono previsti ulteriori programmi di sviluppo, in fase di avvio, che prevedono l’applicazione della tecnologia robotica alla chirurgia del mediastino e del polmone».