Una «bomba innescata pronta ad esplodere», tra carenza di personale e numero di detenuti oltre la capienza: non usano mezzi termini per descrivere quella che secondo loro è la situazione della casa circondariale di Terni, i sindacati del personale di polizia penitenziaria Sappe, Sippe Sinappe e Fns Cisl.
Nel carcere ternano, scrivono i rispettivi segretari Romina Raggi, Francesco Petrelli e Riccardo Laureti, «nonostante le numerose segnalazioni, resta assordante il silenzio assurdo di un’amministrazione sempre più lontana dalle criticità degli istituti umbri». Per questo è stata organizzata per lunedì 9 dicembre, a partire dalle 10, una protesta davanti all’istituto di vocabolo Sabbione.
«È inutile – scrivono le sigle motivando la protesta – ribadire quanto sia in sofferenza il personale di polizia Penitenziaria, con una carenza di organico che sfiora le cinquanta unità. È inutile continuare ad inviare segnalazioni delle criticità ai nostri superiori uffici, visto che le nostre grida di allarme sono ignorate da anni. È inutile ricordare lo sfollamento promesso quando i detenuti erano circa 500, siamo arrivati a 575».
Sappe, Sippe Sinappe e Fns Cisl parlano di «assegnazioni scellerate da un Provveditorato regionale Toscana e Umbria al quale poco, anzi niente, è importato degli istituti umbri, ancor meno ora che il Provveditorato tornerà in Umbria. Un dipartimento che ha assecondato e rincarato la dose, assegnando detenuti oltre i posti disponibili. Dei 575 detenuti presenti, appartenenti a tutti i circuiti, AS2, AS3, media sicurezza, protetti e 41 bis, sono ormai circa novanta – spiegano – i detenuti ospitati dal carcere di Sabbione arrivati nell’istituto per ‘ordine e sicurezza’, per non contare i soggetto ‘psichiatrici’. Non ultima un’assegnazione di un detenuto AS2, nonostante il reparto fosse al completo».
Per tutelare «tutti quei poliziotti che ogni giorno sono chiamati da soli a gestire tutto questo» i sindacati spiegano di pretendere dall’amministrazione «un intervento urgente, con interpello straordinario per il personale anche nel ruolo ispettori» e »uno sfollamento che riporti l’istituto alla capienza di 460 detenuti previsti, perché andare al lavoro per compiere il proprio dovere, non può più essere – concludono – subire aggressioni e zero diritti per i poliziotti».