del sindacato di polizia Fsp Terni
Il problema delle aggressioni sempre più frequenti alle forze dell’ordine è riconducibile a diversi fattori ed in preoccupante crescita. In primis la consapevolezza, oramai radicata in ogni malintenzionato, che qualsiasi atto ostile attuato nei confronti di chi porta una divisa possa portargli condanne miti e che soprattutto non finirebbe in carcere, data la mancanza della certezza della pena e considerato che il sistema penale attuale premia chi delinque. Poi si deve sottolineare la mancanza grave di regole di ingaggio certe che possano porre, chi interviene su uno scenario operativo, in condizione di agire con regole chiare e sapere di aver fatto scelte corrette e legittime. Inoltre si è arrivati al punto che gli agenti, pur utilizzando gli strumenti di cui sono dotati, sanno che in tutti i casi subiranno una indagine a loro carico e ciò pone gli stessi in una condizione psicologica di incertezza e timore che spesso, nelle fasi operative, è motivo incoraggiante per i criminali per passare all’aggressione.
A fronte di un incremento dei reati sul territorio dell’8% (dati Ministero degli Interni), la situazione della sicurezza nella provincia di Terni risente principalmente della carenza di organico delle forze dell’ordine i cui rappresentanti, grazie all’impegno, al sacrificio e all’alto senso del dovere, riescono a tamponare le diverse situazioni di alert presenti nel territorio. Si deve riscontrare l’ottimo lavoro svolto dal questore di Terni Luigi Mangino, d’intesa con il prefetto Antonietta Orlando, sul fronte prevenzione/repressione dei reati, ma si deve anche registrare uno stress diffuso tra il personale in servizio, a causa dei molteplici compiti a cui sono chiamati ad operare, considerando oltretutto che viene richiesto loro di fare tanti straordinari e che vengono pagati pochissimo e con ritardo di quasi due anni. Si consideri che all’età media degli appartenenti supera i 50 anni, e alla già citata mancanza di personale nell’ordine di 50/60 unità operative, tra questi due alti dirigenti, vi è un continuo aumento di richieste di interventi (codice rosso, braccialetti elettronici, bullismo tra i minori, spaccio di stupefacenti, furti in appartamento, incidenti sul lavoro, incidenti stradali etc.) che vengono inoltrate agli operatori.
Come più volte segnalato dalla nostra organizzazione sindacale a tutte le autorità politiche e amministrative locali, esiste una forte disparità, in tema di assegnazioni di personale, tra la provincia di Terni e altre province con caratteristiche demografiche e territoriali analoghe, aventi questure di pari livello o addirittura inferiore. Non si comprende infatti come il Ministero degli Interni non assegni nuovi ispettori in uscita dalle scuole di formazione (17° corso in uscita in questi giorni) a Terni (0), a differenza di Fermo (7) oppure Sondrio (9) o Rovigo(10). E ancora, con il 227° corso agenti in uscita dalle scuole, vengono assegnati 0 unità a Terni, mentre viene assegnato nuovo personale ai territori di Cremona (27), Mantova (30) Udine (27). A noi sfuggono i criteri, sembra quasi che da Roma abbiano spento i riflettori della sicurezza sulla nostra provincia.