Un sequestro da oltre 23 mila fuochi d’artificio in un esercizio commerciale di Todi. Ad entrare in azione è la guardia di finanza della locale tenenza: mirino sull’attività gestita da persone di origini cinesi. Motivo? «Totale assenza delle prescritte cautele e misure di sicurezza».
Le fiamme gialle hanno scoperto fuori pirotecnici delle categorie F1 (candele) F2 (miniciccioli, petardi, trottole, batterie di fontane, bengala) e T1 (fumogeni) ammassati «insieme ad altra merce di natura infiammabile (come quadernoni di carta, oggetti in plastica e materiale da imballaggio) accertando il mancato rispetto della distanza minima di sicurezza con merci di natura diversa. I locali, peraltro, non erano dotati di porte non combustibili, che devono essere sottoposte a revisioni periodiche, e tale circostanza non garantiva la corretta compartimentazione degli ambienti», spiega la finanza.
La titolare non è stata «in grado nemmeno di esibire i registri di carico e il certificato di prevenzione incendi, previsti dalla normativa di settore». Sequestrati in tutto 23.758 prodotti esplodenti con un contenuto esplosivo netto pari a 32.240 grammi. «L’amministratrice della società è stata segnalata all’autorità giudiziaria competente per il reato di cui all’articolo 678 codice penale per non aver adottato idonee misure di sicurezza per lo stoccaggio del materiale esplodente detenuto in magazzino».