di Maria Luce Schillaci
«Non solo non vado contro Umbria Jazz, ma da mesi sto lavorando per cercare una soluzione e creare qualcosa di originale e unico per la città di Terni anche in questo contesto». L’assessore alla Cultura Michela Bordoni puntualizza sulla polemica scatenatasi attorno a UJ, con il direttore artistico Carlo Pagnotta deciso a non fare più l’edizione ternana del festival jazz.
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«La questione di Umbria jazz è delicata – spiega l’assessore – perché c’è una legge del 2008 che vincola a distribuire questi fondi, quelli dei canoni idrici, per realizzare direttamente Umbria jazz. Il contesto nel quale è racchiusa la mia affermazione, e sulla quale si è scatenato anche l’inferno di Pagnotta, non riguarda certamente né la direzione artistica di Pagnotta né tantomeno Umbria jazz che portano avanti il loro lavoro da oltre 50 anni.
La questione sulla quale mi sono soffermata e sulla quale mi soffermo – rimarca – è che Terni non può dipendere solo ed esclusivamente da leggi regionali per i grandi eventi. Ritengo che la distribuzione dei canoni idrici debba essere gestita come per altri Comuni direttamente dal Comune di Terni».
«La Fondazione Umbria jazz e il direttore artistico Pagnotta più volte in più occasioni, alla presenza dei funzionari e dei dirigenti del Comune, hanno manifestato l’opportunità di rendere Terni attrattiva e dare un taglio simile a quello che ha Perugia o Orvieto, con un budget che possa sicuramente rappresentare il Festival nel migliore dei modi. A questo abbiamo lavorato per mesi». La questione era sorta durante la seduta dello scorso question time a palazzo Spada.
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«Sono molto dispiaciuta – aggiunge l’assessore – che sia stato travisato il mio messaggio nel contesto in cui è stato riferito al question time dove ho fatto presente che Terni non può essere e non deve essere sottomessa a diatriba e politiche e che, oltretutto, sono diatribe politiche regionali quando ritengo che ogni amministrazione che c’è a Terni debba avere la contLentezza di realizzare i propri eventi, tra cui senza dubbio Umbria jazz. Più volte ci siamo detti a varie riunioni con Pagnotta e con la Fondazione Umbria jazz che i fondi messi a disposizione finora, e questo ce lo hanno sempre detto loro, non sono sufficienti a realizzare eventi di portata nazionale o internazionale, per cui bisognava lavorare a strutturarsi e a trovare più fondi. Stavamo cercando di fare un evento grande a giugno, ma non ci si riesce per tanti motivi, a cominciare dai soldi, si stava riflettendo anche sull’opportunità di concentrarsi solo su un grande evento».
L’assessore rivela che si stava lavorando su nomi grandi come John Legend o Zucchero. «Penso dunque – sottolinea – che sia ora che i fondi dei canoni idrici vengano dati direttamente ai Comuni per eventi che ognuno vuole farsi in maniera autonoma, eventi esclusivi e non di secondo livello. Questo era l’obiettivo, se ne parla da maggio scorso, io ho sempre dato massima disponibilità a Pagnotta».