Acciai Speciali Terni conferma gli investimenti programmati sul fronte ambientale, resta al momento lo stallo – anche se l’argomento non era all’ordine del giorno – sull’accordo di programma: luci e ombre dall’incontro che si è tenuto mercoledì mattina in prefettura a Terni, richiesto dalle organizzazioni sindacali. Alla riunione convocata dal prefetto Antonietta Orlando, oltre ai sindacati confederali e dei metalmeccanici erano presenti i rappresentanti dell’azienda, il sindaco Stefano Bandecchi, dirigenti di Regione Umbria, Arpa, Asl e vigili del fuoco.
TUTTO SU AST – UMBRIAON
Secondo quanto hanno riferito al termine della riunione il segretario generale della Cgil Terni, Claudio Cipolla, il segretario generale della Fiom Terni, Alessandro Rampiconi, e il coordinatore Fiom della rsu Ast, Massimiliano Catini, in tema di ambiente in particolare l’azienda ha annunciato che «si sta procedendo con il progetto di copertura della rampa scorie e della discarica (landfill mining) per risolvere le criticità che ancora insistono nel quartiere di Prisciano, garantendo, allo stesso tempo, la continuità produttiva, in modo particolare dell’area a caldo. Inoltre, Ast si è impegnata, come annunciato, a proseguire gli investimenti per abbassare le emissioni in aria, in modo particolare del nichel, che vedranno una diminuzione per rientrare nei parametri delle nuove direttive europee per il 2030. La cosa alquanto rassicurante è che detti investimenti sono stati condivisi con gli organi preposti, a partire da Arpa Umbria».
Tutti gli organi preposti al controllo e alla prevenzione hanno inoltre fornito dei dati ufficiali relativi ai monitoraggi ambientali e di salute, che rientrano entro i parametri delle normative vigenti. Cipolla, Rampiconi e Catini, però, evidenziano «ancora delle criticità riscontrate in azienda e su cui le organizzazioni sindacali hanno già sollecitato un confronto», come sul protocollo prefettizio per la pianificazione di interventi in materia di salute, ambiente e sicurezza. Inoltre, anche se la discussione di mercoledì era incentrata esclusivamente sui temi ambientali, Cgil e Fiom hanno sollecitato il prefetto Orlando «a farsi parte attiva affinché si abbiano riscontri ufficiali da parte del ministero delle Imprese e del Made in Italy relativamente all’accordo di programma». «Riscontri – sottolineano Cipolla, Rampiconi e Catini – che ancora oggi non ci sono nonostante sia passata la data del 28 febbraio indicata dal ministro Adolfo Urso».
Fiom e Cgil pensano dunque che «non sia più rinviabile la discussione sul piano industriale per garantire la strategicità del sito di Terni, anche a fronte dei nuovi scenari internazionali che si stanno ridefinendo. Il piano industriale – scrivono – dovrà essere caratterizzato da uno sviluppo del sito con impegni e investimenti industriali che definiscano processi, prodotti, mercati di riferimento, assetti e livelli occupazionali dei diretti e dell’indotto. Su questo misureremo le reali volontà del gruppo di diventare un player mondiale capace di competere nei mercati globali come annunciato nelle premesse dell’acquisizione». Senza il confronto, avvertono, «la vertenza sarà inevitabile».
Secondo quanto riferiscono Fim e Cisl, nel corso del tavolo la Regione ha inoltre illustrato il progetto Neoconca che vede la partecipazione anche dell’Università degli Studi di Perugia, a cui è stato assegnato l’avvio di uno studio epidemiologico degli impatti sanitari degli inquinanti storici ed emergenti sulla popolazione residente nel sito Sin di Papigno, studio utile nella ricerca al risanamento dell’inquinamento atmosferico e ambientale nella Conca ternana. Per il segretario regionale della Cisl Umbria, Riccardo Marelli, il segretario generale Fim Umbria, Simone Liti, e il coordinatore Fim di Ast, Emiliano Petralla, l’incontro è stato «proficuo» e «importante» e «ha confermato la centralità dell’azienda sulle vicissitudini della città di Terni». «Sul solco di quanto più volte affermato, Cisl e Fim Cisl – si legge in una nota – dopo aver ribadito la necessità di un lavoro sicuro e dignitoso, hanno confermato la volontà di mettersi a disposizione plaudendo alla decisione del prefetto di rendere il tavolo operativo. Inoltre, se da una parte riteniamo lo strumento del Protocollo sottoscritto nel 2008 ancora valido seppur da aggiornare», dall’altra il sindacato «rilancia la disponibilità ad essere protagonista insieme ai lavoratori di un nuovo Mesop 2.0 (l’esperienza ternana degli anni ’70 di medicina sociale preventiva nei luoghi di lavoro, ndR), consentendo alla città di Terni e ad Ast Arvedi di trasformarsi in un laboratorio di riferimento europeo per quanto riguarda le migliori best practice. Insomma coniugare lavoro sostenibile, salute e ambiente è la sfida che attende la città. Insieme agli attori interessati. Tutti».
Il sindacato Fismic Confsal di Terni, in una nota, riepiloga i contenuti dell’incontro: «L’azienda – si legge – ha elencato tutti gli interventi che ad oggi sono stati conclusi e che sono in fase di risoluzione o di sviluppo, per un valore di circa venti milioni di euro. L’Arpa presentando alcune slide ha ufficializzato i dati ambientali soprattutto per quanto riguarda i livelli di nichel nella città e nello specifico della zona di Prisciano. Ad oggi – spiega la Fismic provinciale di Terni – sebbene gli interventi tecnici siano ancora in fase di ulteriore sviluppo, i monitoraggi effettuati negli anni hanno dimostrato un notevole calo di valori di nichel nell’ambiente. Valori che rispetto alle indicazioni poste in essere da parte dell’Europa, che saranno tramutate in legge dal gennaio 2030, data in cui tutte le aziende saranno chiamate a rispettare tali limiti, sono comunque ancora alti. L’attività di monitoraggio di presenza di nichel nel sangue dei lavoratori è stato dichiarato che è nella norma. Il sindaco Bandecchi nel suo intervento ha chiesto che vengano estese delle analisi sia nei terreni, negli ortaggi e nei frutti nelle aree sensibili, e la partecipazione attiva del Comune di Terni sui tavoli tecnici di competenza ambientale. Il prefetto, concludendo la riunione, ha dichiarato che verrà convocato un incontro di aggiornamento e verifica dopo che Arvedi Ast completerà una prima fase delle attività calendarizzate soprattutto riguardo le emissioni in atmosfera. Abbiamo ribadito al tavolo – spiega la Fismic Confsal – che le questioni ambientali non debbano più essere oggetto di incomprensioni, ricordando che questa tematica è stata anche oggetto di dimissioni nel mese di giugno 2024 da parte dell’assessore con delega all’ambiente del Comune di Terni. Siamo soddisfatti di quanto è emerso da questo incontro, valutando positivamente la scelta di un coinvolgimento del Comune nei tavoli preposti in materia, in modo tale che in futuro non ci siano più equivoci e incertezze sulle questioni ambientali della fabbrica e della città».
In una nota la Uilm, la Uil e le Rsu di Ast ritengono «positive ma non esaustive le analisi fatte dalla direzione aziendale rispetto agli investimenti ed agli obiettivi sulle prescrizioni del Nichel per il 2030. Crediamo inoltre – aggiungono – che le iniziative effettuate sulla polverosità della zona di Prisciano possano, come da dichiarazione aziendale, una volta completamente concretizzate, abbattere nel 2026 le criticità fino ad ora riscontrate». Rispetto a quanto delineato da Arpa e Usl, con particolare riferimento alle soglie di legge, Uilm, Uil e Rsu prendono atto «dei dati forniti e della loro veridicità, dati tutti rientranti nei limite previsti. Riteniamo positiva – spiegano – la richiesta di un tavolo comunale con tutti gli organi presenti all’incontro per monitorare continuamente l’aria ed i terreni circostanti». Al tempo stesso viene apprezzata «la volontà da parte di tutti di collaborare, di istituire un monitoraggio costante nella direzione della tutela della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini». Uil, Uilm e Rsu infine ribadiscono «con forza che azienda e cittadinanza possono convivere, con l’impegno di tutti a far sì che la salute sia elemento principale e che per governare un tema sensibile come questo vengano garantiti tutti gli investimenti necessari».
In merito all’incontro è intervenuta anche l’Ugl metalmeccanici, presente con il segretario provinciale, Daniele Francescangeli, e il coordinatore Arvedi-Ast, Antonello Martoni. «L’amministratore delegato di Ast – spiegano – ha illustrato i lavori in corso e quelli futuri che renderanno il sito di Terni sempre più orientato alla produzione di acciaio green. Entro la fine di settembre 2025 sarà completata la copertura della nuova rampa scorie, che consentirà una drastica riduzione delle polveri disperse nell’atmosfera, contribuendo (si spera in maniera definitiva) a risolvere il problema ambientale di Prisciano. A breve saranno consegnati i documenti per l’approvazione del progetto di bonifica dell’ex discarica rsu di Valle, un intervento dal valore di 10 milioni di euro interamente a carico di Ast. Sono stati inoltre individuati i camini aziendali su cui verranno installati i filtri necessari per ridurre le emissioni di nichel nell’atmosfera, in conformità con la nuova normativa europea che entrerà in vigore dal 2030. Infine, entro la fine del 2025, sarà operativo il nuovo forno W.B. di preriscaldo delle bramme, che garantirà un significativo risparmio energetico per Ast e, soprattutto, una riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera». Secondo Francescangeli e Martoni, «l’incontro è stato molto positivo, in quanto è emersa la volontà della proprietà di investire in ambiti cruciali come la salute, l’ambiente e la sicurezza, a tutela non solo dei lavoratori, ma di tutti i cittadini del Comune di Terni. Molto è già stato fatto, ma ci auguriamo che ulteriori interventi vengano attuati in futuro, soprattutto con la rapida firma dell’accordo di programma, così da avviare un percorso condiviso che affronti anche le problematiche presenti nei vari reparti».