di S.F.
Sospensione dei lavori in essere, attesa per il perfezionamento di una variante, difficoltà di natura tecnica/economica e necessità di avere «un pochino di pazienza perché è un bene prezioso e come tale va trattato». Con ogni probabilità non sarà restituita prima dell’autunno alla cittadinanza l’ex chiesa del Carmine, in via di riqualificazione con adeguamento strutturale della copertura con fondi Pnrr da fine 2023. Mercoledì mattina, a distanza di un anno dal precedente, c’è stato un altro sopralluogo della I commissione per verificare lo stato dell’arte (in fondo all’articolo le immagini).
IL SOPRALLUOGO DEL MARZO 2024 – IMMAGINI
AUTUNNO 2024, L’AFFIDAMENTO DEL RESTAURO DA OLTRE 100 MILA EURO

In origine il termine per il fine lavori – 1 milione di euro – con la Co.Ge.Sap di Napoli era fissato al 30 dicembre 2024 dopo oltre un anno di attività. Niente da fare, ci vorranno molti mesi in più come chiarito dal responsabile del procedimento Leonardo Donati: è lui ad aver riepilogato ciò che è stato fatto per le nove capriate e in generale per il complesso intervento che, giocoforza, ha coinvolto anche la soprintendenza. Bene, che succede? «Stiamo tentando di implementare e faremo una pulizia generale della tela, sono 30 anni che non ci si faceva manutenzione. Abbiamo significativi ribassi di gara da utilizzare e ci piacerebbe utilizzarli per gli aspetti impiantistici. Ho dato mandato per una ipotesi di variante, in particolar modo per il riscaldamento». Che, curiosamente, è a pavimento seppur di decenni fa.
NOVEMBRE 2023, SI INIZIA: DITTA DI NAPOLI IN AZIONE
Donati ha fatto il punto sui vari fondi (Pnrr per oltre 1,6 milioni, poi 150 mila euro da bilancio comunale e ulteriori 150 mila per Foi (fondo opere indifferibili), il cui utilizzo potrebbe essere impiegato anche per ragioni ordinarie. Veddremo. «Il fabbricato a lato era lesionato ed è stato fatto il consolidamento del terreno di fondazione», ha ricordato l’ingegnere della direzione lavori pubblici.
GIUGNO 2023, L’APPALTO ALLA COGESAP DI NAPOLI
In sostanza «dobbiamo fare la variante e utilizzare i fondi ulteriori per sistemare la tela. Un bene vincolato e ciò non va a favore delle tempistiche». Sì, perché c’è sempre la soprintendenza da tenere in considerazione: «Non vogliamo perdere l’occasione per migliorare la performance dell’impiantistica, conto nel giro di 10-15 giorni di avere la variante da sottoporre alla soprintendenza. Invece per l’aspetto finanziario dovremmo attendere il ministero dell’interno. Cerchiamo di attrarre più risorse», le parole di Donati. Con lui anche l’assessore Giovanni Maggi. Focus anche sul problema infiltrazione umidità e il sistema innovativo installato: onde elettromagnetiche per bloccare le risalite. «Per noi sta funzionando», il pensiero di Donati.
PNRR TERNI, EX CHIESA DEL CARMINE: L’AFFIDAMENTO DEL PROGETTO
Si arriva al dunque, ovvero le tempistiche per la piena fruizione dei cittadini: «Per l’estate non so se riusciremo, in ogni caso immediatamente dopo dobbiamo chiudere per restituire alla città questo bene. Chiuso per parecchi anni: qualcuno faceva dichiarazioni mirabolanti sul risolvere con 150 mila euro. Lo dico con franchezza, sono colui che ha chiesto di chiuderlo per ragioni di sicurezza. Ma non si può minimizzare, è un bene prezioso». Per ora resta la sospensione.