Un momento di confronto e approfondimento sul ruolo mondiale dell’acqua e dell’idro-strategia, come leva per la pace: si chiama ‘Assisi 2025. L’acqua come strumento di dialogo e cooperazione tra i popoli. Un cambio di prospettiva per una convivenza pacifica’ ed è l’evento organizzato il 22 marzo da Ab Aqua – il primo think tank italiano di idro strategia – ad Assisi, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.
Una conferenza, alla presenza di numerosi ed importanti relatori ed addetti ai lavori, che analizzerà le prospettive del ruolo che l’acqua è destinata ad assumere nel complesso scenario internazionale in molteplici settori. Si terrà, dalle 10 alle 13 all’interno della sala stampa del Sacro convento di San Francesco ad Assisi, la città, simbolo nel mondo, della pace.
Dopo il saluto istituzionale della presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e gli interventi introduttivi di Roberto Natali, cofondatore e direttore esecutivo di Ab Aqua, e monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, spazio ai vari relatori, da Pietro Sebastiani, ambasciatore d’Italia e responsabile Lumsa university Africa center, a Fausto Pocar, giurista e professore emerito dell’Università di Milano. Passando poi da Luciano Bozzo, professore associato dell’Università di Firenze, a Sonia Filippazzi, giornalista e conduttrice di Radio Rai. Le conclusioni sono affidate al presidente di Ab Aqua Filippo Verre.
«L’organizzazione di questo convegno – afferma Verre – rappresenta un momento di particolare importanza dopo 4 anni di intensa attività. L’idro-strategia, materia di cui ci occupiamo e sempre più al centro del dibattito pubblico, merita di essere studiata, approfondita e diffusa quanto più possibile, anche alla luce delle difficili contingenze ambientali e geopolitiche che contraddistinguono questi tempi incerti». Roberto Natali, co-fondatore di Ab Aqua e direttore esecutivo, aggiunge che «in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, abbiamo organizzato questo importante convegno ad Assisi, città del dialogo, per lanciare un messaggio di responsabilità in relazione ad un elemento preziosissimo come l’acqua, che non deve più costituire un motivo di divisione e conflitto, ma, al contrario, divenire sempre più una risorsa da gestire congiuntamente nell’ambito della comunità internazionale, per costruire un futuro di pace e prosperità condivisa».