Fu nei primi anni ’80 del secolo scorso che scomparve la formella in porcellana dipinta, dalla facciata della chiesa della frazione di Gabbio (Ferentillo), rappresentante lo stemma del Capitolo Lateranense.
All’epoca, ma già dagli anni ’70, la piccola frazione gravava in stato di abbandono per la minaccia della caduta di massi dalla rupe e quindi gli abitanti si trasferirono in paese. Solo la famiglia di Marsilio Costantini non abbandonò mai Gabbio.
Sia la chiesa di San Vincenzo che le abitazioni furono oggetto di furti e saccheggi e così anche l’artistica formella. Le campane furono messe in sicurezza e quindi salvate dai furti grazie a Leo Cirillo. Fu fatta una denuncia alla locale stazione dei carabinieri comandata dal maresciallo Marsilio Di Paolo ma purtroppo del prezioso reperto non se ne seppe più nulla.
Oggi una copia fedele della formella, sempre in porcellana e grazie all’interesse degli abitanti, è ritornata al suo posto sulla facciata della chiesa e inaugurata il giorno della festa del patrono San Vincenzo.
«Ero un ragazzo quando mi accorsi che la formella era scomparsa dalla facciata e con dispiacere informai il parroco che, a sua volta, interessò i carabinieri – afferma lo storico locale Carlo Favetti, autore del libro ‘Ferentillo segreta – I luoghi del silenzio’ -. Oggi, su richiesta di qualche residente, ho provato a fare il bozzetto sulla traccia della scheda della Soprintendenza, in bianco e nero, ricordandomi anche di tonalità , misura, colori e fattezze».
«A Gabbio – prosegue – lo stemma del Capitolo, fin dall’origine, era in porcellana. Per le altre chiese fu realizzato in pietra, come a Castellone, Nicciano, Colleolivo, mentre a Matterella è dipinto in affresco, tutti ancora presenti nei rispettivi edifici».
Il paesino si aprì a nuova rinascita quando l’amministrazione del sindaco Mario Proietti realizzò la prima strada carrozzabile, con l’intento di dare possibilità a chiunque di acquistare qualche rudere e ridare vita al paese. Iniziarono così le prime ristrutturazioni e la sistemazione dei servizi di pubblica utilità .mFu scoperta anche una falesia di arrampicata libera ancora oggi praticata.
Successivamente l’amministrazione del sindaco Paolo Silveri provvide definitivamente alla bonifica della rupe e al primo intervento di restauro del tetto della chiesa e delle antiche mura altomedievali, tutelando quello che rimaneva di tanta storia. Successivamente in questi ultimi tempi sono stati potenziati i servizi e la riqualificazione viaria interna.
Grazie a tutto ciò da qualche tempo è sorta, grazie a un bel recupero architettonico, una guest-house che permette a tanti turisti di soggiornare in uno dei luoghi più singolari e panoramici, oltre alla valenza ambientale e paesaggistica della Valnerina.