di S.F.
Il decreto legislativo 25 del 14 marzo 2025, vigente da una settimana. È questa novella normativa ad aver ‘salvato’ il Comune di Terni da un rendiconto 2024 con disavanzo da ripianare – come era stato certificato nei passaggi precedenti – a causa del solito Fal, il Fondo anticipazioni di liquidità . Risultato? Il risultato di amministrazione si chiude a zero.
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IL RENDICONTO DI BILANCIO 2022 E L’INIZIALE -25 MILIONI

La vicenda è più che nota. In sintesi il Comune di Terni deve ripianare una cifra di 25,7 milioni di euro (rimborso delle anticipazioni di liquidità pre dissesto) ed in origine era previsto un ripiano decennale dal 2023 per 2,5 milioni l’anno. Con creazione di uno specifico accantonamento. Poi in realtà c’è sempre stato uno slittamento con specifici decreti e ora la situazione si ripresenta. Al 14 marzo 2025, pre novità normativa, il disavanzo da ripianare era di 6,9 milioni di euro. Resta la differenza di 800 mila euro con il tesoriere comunale che, come accade da anni, ha portato alla mancata parifica nell’ambito della riconciliazione dei saldi. Di mezzo c’è sempre la sentenza della Corte dei conti del 2022.
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IL BILANCIO DI PREVISIONE 2025-2027

Il ripiano scatterà dunque dall’esercizio 2026 e di conseguenza il disavanzo da 6,9 milioni inserito nel prospetto precedente è azzerato. «Il risultato di amministrazione dell’esercizio 2024, a seguito delle modifiche introdotte dal Dl 25/2025, espone una situazione diametralmente opposta, andando ad esporre un risultato di amministrazione disponibile pari a zero. Sterilizzando – si legge nel documento istruttorio – conseguentemente tutta l’eccedenza positiva derivante dall’applicazione della citata novella normativa». Sì, perché di mezzo ci sono ancora alcune partite del dissesto e di contenzioso da definire. E «l’alimentazione di un fondo accantonamento volontario». Ora, nel confronto tra il vecchio ed il nuovo schema, la voce ‘altri accantonamenti’ è salita da 10,9 a 29,6 milioni. La ragione? Proseguire «la politica prudenziale e coerente adottata degli esercizi precedenti». Il fondo crediti dubbia esigibilità al 31 dicembre 2024 risulta essere da 30,8 milioni.
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Interessante l’aggiornamento di alcune cifre. Come ad esempio i residui attivi dell’ente: 99,5 milioni di euro, mentre i passivi toccano quota 37,6 milioni di euro. Il conto economico registra un risultato positivo di esercizio da 32,7 milioni di euro, mentre il patrimonio netto segna quota 318 milioni di euro. Ulteriori dettagli emergeranno con ogni probabilità nel corso dei confronti in III commissione ed in consiglio comunale. Firmano l’assessore al bilancio Michela Bordoni e la dirigente alle risorse finanziarie Grazia Marcucci dopo il lavoro istruttorio del responsabile del procedimento, il funzionario con elevata qualificazione Andrea Giuseppe Stentella. Coadiuvato dai colleghi Nadia Navarra, Massimiliano Difilippi e Sandro Mariani.
LA MANCATA PARIFICA CON IL TESORIERE CHE VA AVANTI DA ANNI
COMUNE-UNICREDIT, GLI 800 MILA EURO DELLA DISCORDIA
«Sottolineo il grande lavoro dalla direzione di bilancio sotto la visione del sindaco Bandecchi su quattro principali punti. Ringrazio personalmente la dottoressa Marcucci e tutto lo staff, senza di loro il lavoro non si realizzerebbe. C’è il non indebitamento del Comune; il non aumento delle tasse (già al massimo causa dissesto, ndr) a differenza della Regione, si riverberà anche sui Comuni con l’Irap; siamo pronti a far fronte alle anticipazioni richieste nel 2013 e nel 2015, non da noi ovviamente. Infine stiamo proseguendo il lavoro sull’efficientamento dei costi con la valutazione di ciascuna direzioni».