di Giovanni Cardarello
Prosegue a Palazzo Donini il percorso di concertazione sulla proposta di manovra economico- finanziaria della Regione Umbria. Lo comunica l’Ente attraverso una nota di stampa. Oggi la presidente Stefania Proietti e i suoi assessori hanno in agenda gli incontri con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e con le parti datoriali.
«L’obiettivo – sottolinea la nota della Regione Umbria – è quello di condividere le proposte per costruire un provvedimento il più equo possibile che tenga insieme sostenibilità dei conti pubblici e tuteli proporzionalmente tutte le fasce di reddito». Entrando nel merito dalla nota si evince che sono diverse le proposte messe sul tavolo.
In primo luogo, la riorganizzazione sanitaria con l’accorpamento delle aziende in una unica holding con quattro rami di azienda. In seconda battuta viene evidenziata la volontà di controllare, in modo puntuale, la spesa. Ma è sui numeri dell’aumento delle tasse che gira tutto il confronto. Nello specifico l’esecutivo regionale punta, visti i dati emersi dal confronto con i tecnici del Ministero dell’Economia e Finanza, a ridurre il peso della manovra economico finanziaria a circa 52 milioni di euro.
Si tratta di 38 milioni di euro in meno rispetto ai 90 previsti dalla prima versione della manovra stessa. Manovra ricordiamo già votata da Giunta e Commissione bilancio. A conti fatti circa il 42% dell’intero pacchetto. Ma in che modo l’aumento delle tasse sarà meno inferiore rispetto al primo dato? A beneficiare di questo progetto sono principalmente i redditi sotto i 28.000 euro che sarebbero totalmente esclusi dall’aumento dell’aliquota Irpef. La nota di regione parla di ‘no tax area’.
Mentre per i redditi compresi tra i 28.001 e i 50.000 euro è «prevista una nuova misura con l’introduzione di uno sgravio fiscale che permetterà di recuperare risorse per attenuare al massimo gli effetti della manovra su un’ampia fascia di popolazione». La giunta regionale ha inoltre «ribadito l’impegno a non introdurre il bollo auto come misura di copertura, nella consapevolezza dell’impatto che tale imposta avrebbe sul tessuto sociale ed economico regionale».
«Contestualmente – sottolinea sempre Regione Umbria – è stato proposto l’inserimento di un Fondo taglia-tasse, che possa essere alimentato anche attraverso una revisione e razionalizzazione della spesa sanitaria accompagnando la manovra con un percorso di riforme strutturali indirizzando gli investimenti verso i reali bisogni del territorio».
Dalle prime indiscrezioni raccolte i sindacati, anche se con diverse sfumature nelle posizioni, non sono soddisfatti della proposta ricevuta e ad oggi, a tre giorni dal voto nell’Assemblea Legislativa previsto per il 10 e alla chiusura del pacchetto complessivo della manovra da presentare entro il 15 al MEF, difficilmente si arriverà ad un accordo concertato