«Ci dissociamo totalmente dalla scelta dell’amministrazione Arvedi Ast di avviare l’ennesimo taglio di 6 operatori della vigilanza presso il sito produttivo di Terni per far fronte a politiche riorganizzative e di risparmio», a scrivere è Devid Maggiora, segretario provinciale Ugl sicurezza civile. «Riteniamo ineccepibile il lavoro svolto finora dagli operatori della vigilanza e, nel ringraziare Sicuritalia per la costante collaborazione e disponibilità dimostrata anche in questa occasione, chiediamo che i lavoratori dell’indotto dichiarati in esubero vengano riassorbiti direttamente dall’Ast Arvedi e la proprietà mantenga le promesse fatte sul futuro occupazionale nell’azienda».
TUTTO SU AST – UMBRIAON
Anche i segretari di Filcams Cgil Terni (Luca Solano), Fisascat Umbria (Sergio Sabatini) e Uiltucs Umbria (Massimiliano Ferrante) intervengono sul tema: «Chiediamo che i lavoratori dell’indotto dichiarati in esubero vengano riassorbiti direttamente dall’Ast per evitare tagli di personale che, seppure non diretto, rappresenta il tessuto produttivo del nostro territorio. Chiediamo inoltre l’apertura di un tavolo in prefettura al fine di salvaguardare l’occupazione in appalto del sito, con un focus sugli operatori della vigilanza armata, ma anche con l’obiettivo di fermare questa emorragia di posti di lavoro all’interno dell’acciaieria». Questi lavoratori «nei prossimi giorni si vedranno recapitare una lettera di trasferimento in altre sedi, che equivale a modificare in maniera drammatica le loro vite. Tutto questo a fronte di dichiarazioni che promuovono l’Ast come un soggetto che garantisce occupazione diretta, anche con nuove assunzioni, mentre a noi pare che riduca le manutenzioni e ridimensioni l’indotto con un saldo estremamente negativo»