«Mi impegnerò perché il voto possa tornare ai cittadini. Sarà una Provincia guidata dalla buona e sana politica, dove l’assemblea dei dindaci avrà una grande importanza e un ruolo di indirizzo». Il neopresidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi, ha giurato martedì mattina in consiglio provinciale in occasione della seduta appositamente convocata. In quella occasione ha anche ufficializzato al consiglio provinciale la nomina di Francesco Maria Ferranti a vicepresidente della Provincia ed ha poi illustrato le linee guida del proprio mandato, parlando di ciò che dovrà essere la Provincia del prossimo futuro.
«In ogni Comune – ha sottolineato Bandecchi – c’è stata almeno una persona che ha votato per me, dal centrodestra, dal centrosinistra e da liste civiche di varia estrazione. È una cosa importantissima che mi impone di tener presente questo fatto perché con i soli voti di Alternativa Popolare, non avrei ottenuto questo risultato. È un elemento importante che porterà ad una gestione della Provincia bipartisan, un ente che deve tornare ad essere fonte di ricchezza e prestigio per tutti i Comuni. Dovremo lavorare su quelle deleghe che oggi non abbiamo più come turismo, cultura e ambiente».
Bandecchi ha già fatto «richiesta alla Regione, in primis per il ripristino di tutte le nostre funzioni e in particolare per ambiente, cultura e turismo. Ho visto che anche il presidente della Provincia di Perugia condivide questo pensiero, ci incontreremo a breve e cominceremo una vera e propria pressione sulla Regione che comunque, nella sua presidente, mi sembra che condivida questa linea che vede le Province come fonte principale di spinta per i Comuni».
Il neo presidente ha poi concluso rivolgendosi al consiglio: «Sarà una gestione particolare che dovrà vedere spesso il nostro accordo perché ci troviamo nella situazione in cui io non posso essere sfiduciato ma in consiglio non ho la maggioranza assoluta. Per ottenere risultati e farlo con la necessaria velocità occorre la maggioranza assoluta e quindi la collaborazione di tutte le forze presenti. La Provincia deve tornare ad avere una funzione e dato che nessuno è riuscito a chiuderla, non si può lasciarla ‘mezza aperta’ perché entrano solo gli spifferi».