di Maria Luce Schillaci
QUarantacinque opere tra sculture, dipinti e scritti provenienti da importanti musei nazionali e internazionali, dalle collezioni d’arte delle fondazioni bancarie, degli istituti di credito e dalle gallerie d’Italia. A palazzo Montani Leoni, sede della Fondazione Carit, apre la mostra ‘Da Degas a Boldini. Uno sguardo sull’impressionismo tra Francia e Italia’. Un altro grande evento per la città di Terni che può godere fino al 29 giugno di uno scrigno di opere d’arte eccezionale, di importanza mondiale.
Un’ampia rassegna per celebrare l’impressionismo francese, ma anche e soprattutto la stagione impressionista in Italia, superati i 150 anni dalla prima mostra che ne ha sancito la nascita, il 15 aprile 1874 a Parigi. Tra nomi figurano opere di Corot, tra i precursori del movimento, e Palizzi, i grandi Manet e Monet, quest’ultimo considerato il padre del movimento. Tra gli artisti francesi Berthe Morisot, l’unica donna tra i fondatori del movimento francese. E ancora Edgar Degas, conosciuto come il pittore delle ballerine, De Nittis, Zandomeneghi, Boldini, Corcos, Medardo Rosso.
Un’ampia sezione è dedicata ai macchiaioli, movimento artistico tutto italiano che si sviluppa a Firenze a partire dalla metà dell’ottocento, particolarmente apprezzato in Francia. Tra i rappresentanti più noti, Fattori, Lega, Signorini e Banti, Francesco e Luigi Gioli. La mostra di palazzo Montani Leoni culmina con una sezione tutta contemporanea, un originale quanto unico omaggio all’impressionismo offerto da Mario Schifano e Tano Festa, artisti contemporanei, le cui tele celebrano la fortuna di questa grande innovazione pittorica. L’evento è stato presentato dal presidente della Fondazione Carit Emiliano Strinati, il vicepresidente Carlo Passalacqua e i curatori Anna Ciccarelli e Pierluigi Carofano davanti a un folto pubblico, alla presenza delle autorità locali.