di Giovanni Cardarello
La prima stagione del Perugia targato Javier Faroni si sta concludendo, mestamente, con una posizione di classifica inadeguata al blasone e al tifo del Grifo. Una posizione che se da un lato salva i biancorossi dai rischi del playout, dall’altro lato li tiene fuori dai playoff (unica squadra umbra del girone B della serie C) e in un contesto dove alla fase finale del torneo accedono ben dieci formazioni. Una stagione che ha attraversato mille difficoltà economiche e tecniche ma che dal punto di vista gestionale si conclude con un successo davvero importante. Per alcuni versi decisivo.
È di queste ore, infatti, la notizia che il giudice del lavoro Giampaolo Crivelli ha dichiarato inefficace l’avviso di addebito da parte dell’Inps verso il Perugia da un milione di euro, 998.000 euro per la precisione. Un avviso, come spiega il quotidiano ‘Il Messaggero-Umbria‘, relativo a «mancati versamenti previdenziali relativi al periodo tra l’ottobre 2016 e il febbraio 2022, in relazione alle indennità di trasferta e rimborsi chilometrici corrisposti a sportivi professionisti». Mancati versamenti che avevano fatto scattare gli accertamenti e le procedure di recupero con annessa battaglia legale e «con il precedente del Gubbio a pesare come un macigno».
Battagli legale che però il Perugia ha vinto, non in pieno in verità, sono state rigettate gran parte delle pretese contributive dell’Inps a cui è stato accollato il pagamento del 90% delle spese processuali ma confermando alcuni addebiti minori. Ma la sostanza è che il sodalizio guidato da Faroni non dovrà versare i 998.000 euro richiesti e di fatto chiude anche un dissapore legato al tema tra lo stesso patron del Grifo e l’ex presidente Massimiliano Santopadre che, al tempo della contestazione delle somme, aveva aperto il procedimento legale.
«La decisione del tribunale di Perugia rappresenta un precedente significativo per il mondo dello sport professionistico, in quanto – sottolinea a ‘La Nazione‘ l’avvocato Giuseppe Caforio, legale del Perugia Calcio – rafforza il principio che le indennità di trasferta, se documentate, non sono automaticamente soggette a contribuzione piena». Di fatto un caso destinato a fare giurisprudenza e che al tempo stesso porta un beneficio economico non banale, «una boccata di ossigeno economica importante» per le casse del Perugia. Beneficio economico che, se fosse arrivato prima, avrebbe forse inciso in positivo su una stagione, come accennato, iniziata male, condotta peggio e finita nella delusione generale. Ma questo ormai è il passato: ora è già tempo di programmare la stagione 2025/2026.